Snowden accetta le condizioni di Putin e chiede asilo politico a Mosca
Edward Snowden, la 'talpa' del Datagate, è ricomparso 19 giorni dopo il suo sbarco
da Hong Kong all'aeroporto Sheremetevo di Mosca. In un’area saletta dell'area transiti,
off limits per gli oltre 200 giornalisti precipitatisi allo scalo, ha incontrato 13
persone tra avvocati e difensori dei diritti umani. Sembra abbia accettato la richiesta
di Putin di non danneggiare più gli interessi Usa, e ha dunque chiesto formalmente
asilo temporaneo alla Russia. Il servizio di Giuseppe D’Amato:
Snowden non
può volare liberamente in Sud America, quindi chiede asilo politico temporaneo alla
Russia. Questo l’esito clamoroso, benché atteso, dell’incontro sorprendente tra la
talpa della Cia e i rappresentanti delle organizzazioni umanitarie all’aeroporto Sheremetyevo.
Per tentare di salvare i rapporti con Washington, il Cremlino ha invitato Snowden
a non danneggiare ulteriormente gli interessi americani. Il Cremlino vuole in pratica
il silenzio del giovane informatico, solo così verrà accolta la sua domanda di asilo
politico. Questa condizione è stata ribadita dallo speaker della Duma, Serghej Narishkin.
Snowden è adesso d’accordo, qualche giorno fa aveva detto di no. Tempo per la concessione
dell’asilo politico: due o tre settimane, nelle quali il giovane rimarrà nella zona
transito dell’aeroporto. Poi, dicono gli esperti, bisognerà comunque pensare a come
meglio garantirgli in Russia la sua sicurezza.