Il parroco di Castel Gandolfo: Francesco ci tocca nel cuore
In una piazza che può contenere cinquemila persone, ieri erano forse quattro volte
di più, sparse tutt’intorno. Questo l’afflusso a Castel Gandolfo, dove alle 9.30 è
salito in auto da Roma Papa Francesco per incontrare il personale delle Ville Pontificie,
assieme alle autorità civili ed ecclesiali, e per presiedere l’Angelus. In particolare,
la preghiera mariana è stata guidata dal Papa non più dal portone antistante il Palazzo
apostolico, ma da Piazza della Libertà. Successivamente, Papa Francesco si è intrattenuto
a pranzo con la Comunità dei Gesuiti della Specola Vaticana ed ha fatto rientro nel
primo pomeriggio in Vaticano. Nonostante la brevità, si è trattata di una visita molto
sentita dai castellani, come racconta don Pietro Diletti, parroco della locale
chiesa di S. Tommaso da Villanova, al microfono di Federico Piana:
R. - Io ho provato
tanta gioia e tutti i castellani hanno provato sicuramente la stessa cosa. Anzi, alcuni
mi chiedono se sia possibile parlare con il Papa, se lo si può avvicinare, perché
tutti vorrebbero in qualche modo presentarsi, dire una parola di incoraggiamento,
di amore, perché la sua pastorale incide profondamente nel cuore della nostra gente,
in modo particolare qui, proprio perché questa città è un po’ “eletta” nel rapporto
con i Papi.
D. - Ci vuole raccontare come vi state preparando ad accoglierlo,
quali sono le cose che farete quando arriverà?
R. - Qui sono previste migliaia
di persone - circa 20 mila - e ci sarà un momento veramente alto, grande. Tutti i
ragazzi della diocesi che parteciperanno alla Giornata mondiale dei giovani verranno
qui e ci sarà un bell’incontro con il Papa. Noi ci stiamo preparando soprattutto con
la preghiera per un’accoglienza vera ed autentica. Noi vediamo certamente in questa
presenza come un dono di amore, è così che viene vista dai castellani. Ci stiamo veramente
preparando ad accoglierlo con tanto ardore.
D. - Cosa ha colpito i suoi parrocchiani,
i suoi concittadini, di questi primi mesi di Pontificato di Papa Francesco?
R.
- Che quest’uomo, Francesco, che si fa nostro compagno di viaggio, un po’ come Gesù
con i discepoli di Emmaus, cioè si mette veramente a camminare con noi, sullo stesso
livello, tutti uguali di fronte a Dio. C’è questa semplicità che ha veramente fatto
breccia nel cuore. Io li sento i miei parrocchiani e ripeto anche nelle omelie questo
custodirci, questo volerci bene, questo aver cura l’uno dell’altro… sono tutte cose
che vanno dritte al cuore! Rispetto alla tanta burocrazia, al fatto che non c’è più
il rapporto personale - oggi è quasi un rapporto virtuale, l’indifferenza che prevale
- questo riscoprire il calore, l’affetto dell’incontro personale, è qualcosa che veramente
ha fatto nel cuore di tutti e non solo dei miei parrocchiani.