2013-07-13 15:41:23

Colombia. Alla plenaria i vescovi: lotta alla corruzione e promozione della pace


La situazione attuale della Colombia ha occupato un posto rilevante nelle riflessioni della plenaria dei vescovi colombiani, conclusasi a Bogotà. La corruzione, le proteste sociali e i negoziati di pace per la fine del conflitto armato sono i tre aspetti individuati come urgenti dai presuli affinché il Paese possa affrontare le sfide e camminare verso un futuro migliore. Il presidente dell’episcopato e arcivescovo di Bogotà, il cardinale Rubén Salazar Gómez, ha spiegato che la società colombiana affronta la grave minaccia della corruzione che potrebbe portare a un’“istituzionalizzazione” della mentalità che devia i beni dello Stato per farli diventare beni privati. “Le truffe ai danni dello Stato, in particolare nei settori della salute e dell’educazione, il riciclaggio di denaro in numerose attività, anche nel campo delle pensioni, la concussione nei negozi e nelle sentenze del sistema giudiziale e il preoccupante livello d’impunità distruggono la morale e la fiducia del popolo nelle sue istituzioni e nello Stato stesso”, ha affermato il porporato, incoraggiando una “reazione energica e coraggiosa delle forze vive della nazione per abbattere il mostro della corruzione”, affinché si possa consolidare una società giusta, solidale e fraterna. I vescovi sottolineano, inoltre, le difficoltà delle popolazioni che in varie regioni del Paese hanno subito le conseguenze della violenza armata e della crisi umanitaria. Al riguardo, l’arcivescovo di Bogotà ha affermato che le proteste sociali sono prova che i cittadini di queste zone non hanno trovato una risposta adeguata alle loro esigenze. Un appello al dialogo permanente e serio tra il governo e queste forze sociali è stato fatto dal cardinale Salazar, che ha insistito nell’urgenza di recuperare l’etica politica e la trasparenza nella gestione pubblica, sociale, economica e imprenditoriale. Infine, l’episcopato ribadisce il proprio impegno nell’appoggiare ogni sforzo per porre fine al conflitto armato delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), impegnate in negoziati con il governo colombiano a L’Avana, ma anche con la guerriglia dell’Esercito di Liberazione Nazionale (Eln), con la quale invece non si è ancora aperto un dialogo. (A.T.)







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