Colombia. Alla plenaria i vescovi: lotta alla corruzione e promozione della pace
La situazione attuale della Colombia ha occupato un posto rilevante nelle riflessioni
della plenaria dei vescovi colombiani, conclusasi a Bogotà. La corruzione, le proteste
sociali e i negoziati di pace per la fine del conflitto armato sono i tre aspetti
individuati come urgenti dai presuli affinché il Paese possa affrontare le sfide e
camminare verso un futuro migliore. Il presidente dell’episcopato e arcivescovo di
Bogotà, il cardinale Rubén Salazar Gómez, ha spiegato che la società colombiana affronta
la grave minaccia della corruzione che potrebbe portare a un’“istituzionalizzazione”
della mentalità che devia i beni dello Stato per farli diventare beni privati. “Le
truffe ai danni dello Stato, in particolare nei settori della salute e dell’educazione,
il riciclaggio di denaro in numerose attività, anche nel campo delle pensioni, la
concussione nei negozi e nelle sentenze del sistema giudiziale e il preoccupante livello
d’impunità distruggono la morale e la fiducia del popolo nelle sue istituzioni e nello
Stato stesso”, ha affermato il porporato, incoraggiando una “reazione energica e coraggiosa
delle forze vive della nazione per abbattere il mostro della corruzione”, affinché
si possa consolidare una società giusta, solidale e fraterna. I vescovi sottolineano,
inoltre, le difficoltà delle popolazioni che in varie regioni del Paese hanno subito
le conseguenze della violenza armata e della crisi umanitaria. Al riguardo, l’arcivescovo
di Bogotà ha affermato che le proteste sociali sono prova che i cittadini di queste
zone non hanno trovato una risposta adeguata alle loro esigenze. Un appello al dialogo
permanente e serio tra il governo e queste forze sociali è stato fatto dal cardinale
Salazar, che ha insistito nell’urgenza di recuperare l’etica politica e la trasparenza
nella gestione pubblica, sociale, economica e imprenditoriale. Infine, l’episcopato
ribadisce il proprio impegno nell’appoggiare ogni sforzo per porre fine al conflitto
armato delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), impegnate in negoziati
con il governo colombiano a L’Avana, ma anche con la guerriglia dell’Esercito di Liberazione
Nazionale (Eln), con la quale invece non si è ancora aperto un dialogo. (A.T.)