A 10 anni dalla morte di padre Cremona, l’Ucsi lo ricorda in un convegno
“Padre Carlo Cremona, intellettuale di Dio”: questo il titolo del convegno organizzato
dall’Ucsi Lazio (Unione cattolica stampa italiana) lunedì prossimo alle ore 17.30
nella Sala Marconi della sede di Radio Vaticana, per commemorare il sacerdote giornalista
a dieci anni dalla sua scomparsa. Sarà un’occasione per rammentarne il percorso di
vita e professionale con brevi letture e contributi audio, ma anche per scambiarsi
ricordi personali, aneddoti e insegnamenti ricevuti dall’incontro con “il prete giornalista”.
Interverranno l’arcivescovo Giovanni Marra, il presidente del Pontificio Istituto
di Scienze storiche, padre Bernard Ardura, il direttore della Libreria Editrice Vaticana
(Lev), don Giuseppe Costa, il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian,
come pure diversi vaticanisti tra i quali Fabio Zavattaro del Tg1 e il responsabile
della Nastroteca Rai, Claudio Baldasseroni. Padre Cremona, morto all’età di 82 anni
il 13 luglio 2003, era originario di Genazzano di Roma e aveva risposto alla chiamata
del Signore diventando sacerdote agostiniano, prima di passare al clero diocesano
di Roma, dove fu anche parroco per circa vent'anni. Iniziò la collaborazione con la
Rai – mai interrotta – negli anni Cinquanta (fu il primo a portare in video, il sabato
pomeriggio, il commento al Vangelo del giorno successivo), ma la sua attività giornalistica
lo portò anche al quotidiano Avvenire, dove firmava la rubrica “Frantoio”. Memorabile
l’ultimo articolo che firmò: una vera e propria preghiera per chiedere a Dio “di governare
il mondo governando chi ci governa”, ma anche facendo autocritica, sottolineando che
è di tutti la responsabilità del disordine del pianeta. Di padre Cremona non si possono
non ricordare anche le due importantissime biografie che scrisse: una su Sant’Agostino
e una su Paolo VI. La figura di quest’ultimo in particolare, come tutto il Concilio
Vaticano II, segnarono molto la vita e la missione del sacerdote, che di Papa Montini
amava “il tormento della fede e l’ansia politica”, evidenziando nel suo libro anche
la preghiera e l’impegno dell’allora Pontefice per la liberazione di Aldo Moro rapito
dalle Brigate Rosse nel 1978. Nel suo volume, infine, dedicato ai “Santi del calendario”,
il sacerdote narrò gli aspetti più umani e quotidiani delle vite dei Santi. (A
cura di Roberta Barbi)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LVII no. 194