Siria. Unicef: 4 milioni di minori in emergenza umanitaria
In Siria si aggrava la crisi umanitaria. Secondo fonti Unicef, sono 4 milioni i bambini
che necessitano di assistenza mentre aumentano le segnalazioni di abusi sessuali e
di utilizzo di bambini soldato. Intanto arriva la conferma che una delegazione delle
Nazioni Unite andrà a Damasco per concordare le modalità con cui indagare sulle accuse
dell'utilizzo di armi chimiche nel conflitto siriano. Sulla situazione dei bambini
in Siria, Marco Guerra ha sentito Andrea Iacomini, portavoce
di Unicef Italia:
R.
- Quattro milioni di bambini hanno un immediato bisogno di aiuti umanitari. È una
situazione davvero difficile, perché devono affrontare minacce e pericoli senza precedenti
sia dal punto di vista fisico sia emotivo. Sono 6.500 i bambini uccisi fino ad oggi
- secondo le fonti delle Nazioni Unite – ed un terzo di loro avevano meno di dieci
anni. Ci sono decine di migliaia di altri bambini feriti. È una crisi umanitaria che
sta assumendo davvero proporzioni vastissime.
D. – Non solo problemi legati
alla violenza. La guerra espone i bambini ad innumerevoli rischi...
R. – Sì,
uno semplicissimo è il caldo estivo che sta ampliando i rischi a cui sono esposti
questi bambini. Le temperature sono in aumento, in un momento in cui l’acqua potabile
in queste zone è sempre più scarsa. I sistemi igienico-sanitari stanno collassando,
ci sono cumuli di rifiuti solidi che peggiorano, specialmente nei campi profughi.
Aggiungiamo naturalmente la pressione sui Paesi che ospitano questo numero amplissimo
di rifugiati, si parla 1,7 milioni di profughi che sono fuggiti dalla Siria: una situazione
davvero esplosiva.
D. – I pericoli sono rappresentati anche dagli abusi sessuali.
Non c’è fine all’orrore...
R. – Le Nazioni Unite hanno ricevuto delle evidenze
di violenze sessuali contro donne e contro ragazze, specie durante i raid condotti
dai militari siriani in alcune aree dove ci sono pesanti combattimenti, ma anche nei
centri di detenzione e nei posti di blocco. Ci sono segnalazioni di stupri, di rapimenti
di donne e ragazze da parte di gruppi armati dell’opposizione nelle città percepite
come filogovernative. Poi c’è il ricorso al sesso come mezzo di sopravvivenza, che
è purtroppo un altro dramma nel dramma di questa guerra, che oggi ha mietuto 93 mila
vittime tra i civili.
D. – Sono arrivate voci anche di minori coinvolti direttamente
nel conflitto come combattenti...
R. – In Siria le Nazioni Unite hanno ricevuto
un numero sempre più alto di segnalazioni sull’utilizzo dei bambini da parte dei gruppi
armati di opposizione. Ci sono evidenze molto forti che questi bambini vengano usati
come combattenti, anche come messaggeri, portatori di cibo, per scopi interni come
pulire, portare l’acqua e fornire l’assistenza medica ai feriti. C’è stato un rapporto
del Segretario generale, in cui si parla proprio di forze armate siriane che hanno
usato i bambini come scudi umani e ci sono state una serie di accuse di impiego di
ragazzini, tra i 15 e i 17 anni, da parte delle milizie assediate dal governo, per
incursioni nei villaggi. Queste - ci tengo a ribadirlo come Unicef – sono gravi violazioni
dei diritti umani perché nessun bambino sotto i 18 anni deve esser utilizzato nei
conflitti armati. Purtroppo in Siria accade anche questo.