2013-07-12 12:57:06

Le Marche scendono in strada a difesa dei lavoratori della Indesit


Almeno cinquemila persone hanno partecipato alla manifestazione di ieri mattina indetta dai sindacati a Fabriano, per protestare contro il piano di ristrutturazione della Indesit. Allo stesso tempo, in tutte le aziende metalmeccaniche della provincia di Fabriano sono state proclamate otto ore di sciopero. Il servizio di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

''1425 volte no. La storia siamo noi''. E’ la scritta sullo striscione che ha aperto il corteo a Fabriano. E in effetti, 1.425 è il numero degli esuberi, su un totale di circa 2.500 operai, che la Indesit ha previsto nel suo piano di ristrutturazione per i siti produttivi nelle Marche e in Campania. Tante le autorità presenti, tra cui il vescovo di Fabriano, mons. Vecerrica, e il presidente della Regione, Marche Spacca. Per i sindacati, questa è una vertenza nazionale contro la delocalizzazione, visto che Indesit pensa di spostare parte della produzione in Polonia e in Turchia. Anna Trovò, segretaria nazionale Fim Cisl:

“Chiediamo a Indesit di indirizzare in Italia gli investimenti, di puntare qui sul lavoro stabile e qualificato, di puntare qui sulla ricerca e sullo sviluppo del prodotto, perché a questo Paese bisogna dare una speranza e un futuro. E questo passa dal lavoro, non passa dall’assistenza. La vertenza Indesit è la vertenza simbolo di come sul manifatturiero si possa puntare per costruire una prospettiva di futuro, di lavoro e di speranza, oppure una prospettiva di dismissione e di abbandono”.

I lavoratori hanno portato con sé le famiglie, i bambini. E agli operai e ai "colletti bianchi" si sono uniti anche impiegati del settore pubblico. Insomma, il rischio è che saltino gli equilibri di interi territori.

Ultimo aggiornamento: 13 luglio 2013.







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