2013-07-12 14:23:04

Irlanda: approvata la legge sull’aborto. La Chiesa: il nascituro è un essere umano


Con 127 voti a favore e 31 contrari e dopo oltre due giorni di intenso dibattito, la Camera Bassa d’Irlanda ha approvato il “Protection of live during pregnancy bill”, cioè la nuova legge sull’aborto introducendo di fatto nel Paese l’interruzione volontaria di gravidanza in caso di pericolo di vita della madre, incluso la minaccia di suicidio da parte della stessa, che dovrà essere certificata da almeno tre medici. “Una legge necessaria”, l’ha definita il premier Enda Kenny, ma nel suo partito, il Fine Gael, è bufera, tanto che ben cinque deputati che hanno votato contro il provvedimento sono stati espulsi. Ora il testo, con i suoi 165 emendamenti, passerà all’esame della Camera Alta, dove l’iter dovrebbe essere più rapido, avendo qui il governo una maggioranza più larga. A scatenare le critiche è l’introduzione della cosiddetta “clausola del suicidio”, ma sulla normativa pendono dubbi di incostituzionalità, sostenuti anche dalla Chiesa locale. Nei giorni scorsi, su questi aveva posto l’accento il Primate d’Irlanda e arcivescovo di Armagh, cardinale Seán Brady, che teme che nel Paese venga così introdotto un “regime molto più liberale” di quello previsto nella Costituzione, che vieta espressamente l’aborto. Tornando alle tendenze suicide come causa di pericolo di vita per la madre, il porporato afferma che “non esiste alcuna prova medica che dimostri che l’aborto sia la cura più adatta per le future madri con pensieri suicidi”. Infine il cardinale Brady sottolinea l’assenza, nel testo, di qualsiasi riferimento all’obiezione di coscienza degli operatori sanitari coinvolti, fatto che viola un altro diritto fondamentale garantito dalla Costituzione. Sulla questione, ieri, era tornato anche il vescovo di Limerick, mons. Brendan Leahy, che in una veglia di preghiera per la vita organizzata nella cattedrale della città ha ribadito la vicinanza della Chiesa alle donne che si trovano in difficoltà durante la gravidanza e ha ricordato come il nascituro non sia “un’estensione della madre, bensì un essere umano con delle potenzialità, che ci chiede silenziosamente ma profondamente, di essere amato”. (R.B.)







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