In Egitto giornata di mobilitazione per gli islamisti; ancora violenze nel Sinai,
ucciso un poliziotto
Giornata cruciale, questo primo venerdì del Ramadán, in Egitto, per il neopremier
Hazem el-Beblawi che ha già incassato il no dei Fratelli Musulmani alla sua offerta
di entrare nel governo. Per oggi sono attese mobilitazioni dei sostenitori e degli
oppositori dell'ex presidente Morsi, mentre proseguono gli attacchi nel Sinai: militanti
armati hanno attaccato un posto di blocco, uccidendo un agente, e una stazione di
polizia a El-Arish. Intanto, due navi militari degli Stati Uniti, di pattuglia nel
Mar Rosso, si sono avvicinate alle coste egiziane. Dal Cairo, Giuseppe Acconcia:
Tornano oggi
le due piazze contrapposte: da una parte gli islamisti, dall’altra le opposizioni,
mentre il Fronte di salvezza nazionale che unisce i maggiori gruppi laici e nasseristi
ha chiesto la revisione della road map, presentata dal presidente ad interim Adli
Mansour, che prevede elezioni entro sei mesi. Mentre si aggravano le violenze settarie
nel Sinai, alcuni militanti armati hanno ucciso un poliziotto in un attacco a un posto
di blocco. I corpi di tre egiziani copti, invece, sono stati ritrovati ieri. Il cadavere
decapitato di Magdi, 60 anni, è stato rinvenuto nel villaggio di Shaykh Zuwayyid;
era stato rapito due giorni prima nella stessa località, mentre due salme sono state
ritrovate vicino Luxor, nel sud del Paese: in questo caso si tratterebbe di una faida
tra famiglie. Secondo le forze di sicurezza egiziane, solo negli ultimi giorni, l'esercito
ha arrestato e poi ucciso nel Sinai 200 militanti armati, tra i quali 32 affiliati
del movimento palestinese Hamas. Infine, dopo gli arresti dei leader della Fratellanza,
le epurazioni sono proseguite con il cambio dei dirigenti del quotidiano filo-governativo
Al Ahram. Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki-moon si
è detto “gravemente preoccupato” per gli arresti e i mandati di cattura dei leader
dei Fratelli Musulmani.