2013-07-11 15:07:30

Settimana Sociale dei Cattolici. Mons. Miglio: non annebbiare il concetto di famiglia


Trarre dalla prossima Settimana Sociale le motivazioni per “un futuro di servizio nelle istituzioni”. Con questo intento è stato presentato a Montecitorio il Documento preparatorio alla 47.ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul tema “La Famiglia, speranza e futuro per la Società italiana”, che si svolgerà a Torino dal 12 al 15 settembre. All’incontro era presente anche una rappresentanza bipartisan dei parlamentari che è stata invitata a partecipare all’evento. Ascoltiamo l’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, al microfono di Marina Tomarro RealAudioMP3

R. - Sappiamo bene che molti aspetti legati al tema “famiglia” susciteranno un dibattito e delle vere e proprie sfide. L’invito che ci fa Papa Francesco è che il cristiano non sia arrogante: sia uno che porta le ragioni delle posizioni che sostiene. Mi pare uno spunto, che riprende tra l’altro quanto già diceva Benedetto XVI, nella Deus caritas est: siamo chiamati a far capire le ragioni della nostra difesa della famiglia; siamo chiamati ad aiutare la società a ragionare sugli esiti di certe politiche familiari oppure di altre. Pensiamo al problema demografico, al problema dei figli, dei diritti dei figli, e non solo di quelli dei genitori; pensiamo a tutta la problematica dei diritti in difesa della famiglia e di altri diritti. Vorremmo aiutare a capire che sono due cose totalmente diverse: non è annebbiando il concetto di famiglia che rafforziamo i diritti di qualsiasi altra persona o di qualsiasi altro tipo di rapporto. Il documento tocca anche questo aspetto. Le periferie: Papa Francesco ci sta richiamando alle periferie, ma è proprio in una vita familiare sana che ci si educa ad una scuola di solidarietà, ci si educa anche ad una capacità di gestione economica e, dunque, è attraverso la famiglia che ci si apre alla sensibilità delle povertà e delle periferie del mondo.

D. - Ma quali sono oggi i bisogni e le richieste della famiglia, secondo lei?

R. - Le richieste principali sono quelle di essere riconosciuta come soggetto primario della società; le richieste di poter essere una famiglia che possa decidere su come gestire le risorse. Una delle richieste fondamentali, ad esempio, è un tipo di welfare nei confronti della famiglia: il welfare deve intervenire solo quando la famiglia è in difficoltà oppure deve dare già alla famiglia delle possibilità, delle risorse perché possa scegliere in campo educativo, ma anche in tutti gli altri campi che riguardano la vita di famiglia. Quindi, una famiglia soggetto, una famiglia che non sia considerata una questione privata, perché invece è proprio dalla famiglia che viene generata la società.

D. - Quest’anno anche i politici sono stati invitati a partecipare. Che cosa verrà loro richiesto?

R. - Di accettare il confronto; verrà richiesto loro di provare a individuare temi di bene comune che vanno al di là delle appartenenze, che vanno al di là delle posizioni sia religiose sia politiche. Ci sono questioni che riguardano tutti: pensiamo all’ecologia ambientale, ma c’è anche l’ecologia umana, l’ecologia della famiglia. Sono questioni che superano ogni tipo di appartenenza.







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