La ricomposizione della frattura che ha provocato la sospensione del Paraguay dopo
il controverso rovesciamento di Fernando Lugo, un anno fa, e il possibile ingresso
di Bolivia ed Ecuador come membri a pieno titolo: sono queste le priorità della riunione
tra i capi della diplomazia del Mercosur (mercato comune del Cono Sud) che si è aperta
ieri a Montevideo. Anteprima del vertice presidenziale che si terrà oggi - riferisce
l'agenzia Misna - l’incontro di ieri verteva su come offrire una soluzione al governo
di Asunción, allontanato dal blocco: il presidente eletto, il conservatore Horacio
Cartes, rifiuta infatti di reintegrarsi se il Venezuela acquisirà la presidenza ‘pro
tempore’ del Mercosur senza il suo assenso, come del resto è previsto. Una situazione
complessa che la XLV Riunione del Consiglio del Mercosur ha esaminato ieri in vista
dell’approvazione di una risoluzione al summit presidenziale di oggi. In attesa che
Cartes si insedi, il 15 agosto, Asunción reclama la presidenza semestrale del blocco
al posto del Venezuela, come gli sarebbe spettato se non avesse rotto l’ordine costituzionale
estromettendo Lugo dalla presidenza con un discusso ‘impeachment’ e venendo perciò
condannato dal Mercato comune. Il Paraguay contesta anche il fatto che il suo Congresso
non ha mai dato parere favorevole definitivo all’ingresso del Venezuela, deciso lo
scorso anno dai presidenti del blocco, in concomitanza con la sospensione di Asunción.
Alle pretese di Asunción, che per bocca del capo della diplomazia, José Félix Fernández
Estigarribia, ha chiesto di impedire a Caracas di assumere la presidenza, ha replicato,
tra gli altri, il collega brasiliano Antonio Patriota, ricordando che di certo almeno
fino al 15 agosto “il Paraguay resta sospeso”. A ciò si aggiunge il fatto che le relazioni
tra Asunción e Caracas sono al minimo storico dopo che il presidente venezuelano Nicolás
Maduro è stato dichiarato dal Paraguay “persona non grata” perché accusato di ingerenze
in occasione della destituzione di Lugo. (R.P.)