2013-07-11 14:55:50

Crisi economica: segnali di lenta ripresa in Europa e Stati Uniti


La crisi continua a frenare la crescita in Europa. La Bce, infatti, nel suo bollettino mensile prevede un recupero dell'economia nel corso del 2013, ma a ritmo moderato, e ribadisce che la politica accomodante sosterrà la ripresa nei prossimi mesi. Inoltre, nota che i rischi per le prospettive economiche dell'area dell'euro continuano a essere orientati al ribasso. Sul fronte statunitense, invece, la Federal Reserve esprime ottimismo per le previsioni economiche americane, che però necessita di stimoli. Così, il presidente della Fed Bernanke mercoledì in un discorso dedicato ai primi 100 anni della banca centrale. Lavoro, inflazione e stabilità i punti fermi su cui lavorare. Salvatore Sabatino ha chiesto all’economista Angelo Baglioni un'analisi sulle parole di Bernanke:RealAudioMP3

R. – Sostanzialmente, mi sembra che le parole di Bernanke rivelino una certa preoccupazione di fronte al fatto che i mercati avevano reagito molto negativamente in precedenza, quando aveva annunciato l’avvio futuro - verso la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo - di una “exit strategy” dalle misure ultra espansive di politica monetaria. Questo ha avuto un effetto molto pesante sui mercati con un aumento, per esempio, dei tassi di interesse sui titoli pubblici americani, anche nell’ordine dell’1%. Quindi, di fronte a questo, evidentemente c’è stata quasi una correzione di rotta di Bernanke che ha voluto tranquillizzare un po’ i mercati.

D. – Ha detto però anche che negli Stati Uniti la disoccupazione è ancora troppo alta e l’inflazione troppo bassa, e che questo rende ancora necessaria una politica monetaria estremamente accomodante. Che cosa vuole dire questo?

R. – Vuol dire sostanzialmente che – posto che la congiuntura americana è ancora debole, per quanto sempre più forte di quella europea – comunque la disoccupazione è ancora piuttosto elevata. È in corso una ripresa dell’economia reale, del mercato anche immobiliare, ma che evidentemente viene giudicata dalla stessa Fed ancora piuttosto fragile e quindi non deve essere “strozzata” da una politica monetaria che cambi rotta troppo rapidamente.

D. – Intanto, in Europa la Bce nel suo bollettino mensile sottolinea che complessivamente nell’area dell’euro l’attività dovrebbe stabilizzarsi e recuperare nel corso dell’anno, seppure a un ritmo moderato. La crisi continua a “mordere” nel Vecchio continente…

R. – Sì. Purtroppo i segnali di ripresa sono molto deboli. C’è questo ritornello della ripresa collocata verso fine anno, inizio del prossimo, dove però le basi per questa ripresa sono molto fragili. Si basano fondamentalmente sulla speranza che siano altri Paesi, a incominciare proprio dagli Stati Uniti a trainare un po’ la ripresa. L’Europa di suo si trova in una situazione ancora di recessione, pur con forti differenze tra un Paese e l’altro.

D. – Le due sponde dell’Atlantico vedono, dunque, la ripresa con fatica - chi più, chi meno - ma continuano a lavorare su questo accordo di libero scambio. Potrebbe essere questa la chiave di volta per lasciarsi alle spalle la crisi sia negli Stati Uniti che in Europa?

R. – Purtroppo, io non credo che questo accordo – che, per carità, è benvenuto – possa avere effetti nel breve periodo. Primo, ci vorrà molto tempo per raggiungere l’accordo e poi sono accordi che a loro volta entrano in vigore con un certo periodo di tempo, non certo in tempi rapidi e danno i loro effetti nel lungo periodo. Quindi, direi che nel breve periodo quello che si può fare di più sono, fondamentalmente, politiche di sostegno della domanda. Gli Stati Uniti stanno cercando di fare questo con una politica monetaria che ancora resterà molto espansiva per parecchio tempo. L’Europa, da parte sua, dovrebbe probabilmente fare di più nel senso che alcuni Paesi, a cominciare dalla Germania, che hanno una situazione di conti pubblici in ordine, dovrebbero fare una politica fiscale più espansiva in modo da generare una maggiore ripresa e fare un po’ da traino per gli altri Paesi.

Ultimo aggiornamento: 12 luglio







All the contents on this site are copyrighted ©.