Australia: è disoccupazione record ma il Paese non è in recessione
L'aumento dei senza lavoro conferma che anche Canberra inizia a registrare segni di
cedimento sul fronte economico. Un brutto segno, visto che l'Australia è stato tra
i pochi Paesi Ocse a non essere entrato in recessione dall'inizio della crisi finanziaria
globale. Il dato sulla disoccupazione è solo l'ultimo dei campanelli d'allarme susseguitisi
negli ultimi tempi. Il più recente, a maggio, è stato l'ennesimo taglio da parte della
Banca Centrale dei tassi d'interesse, ora al 2,75%, il livello più basso degli ultimi
60 anni. Anche per questo negli ultimi tre mesi il dollaro australiano ha perso il
12% del suo valore rispetto al dollaro Usa. Inoltre, diverse grandi aziende hanno
annunciato i primi piani di ristrutturazione, cioè delocalizzazioni con conseguenti
licenziamenti. Secondo tutti gli esperti, il rallentamento dell'economia australiana
è da attribuire al calo delle esportazioni di materie prime verso la Cina, fattore
che finora aveva tenuto Canberra fuori dalla tempesta globale. “Il boom minerario
è finito”, ha confermato qualche giorno fa il premier laburista Kevin Rudd. Insomma,
la Cina rallenta e l'Australia inizia ad avere paura. In questo contesto il Paese
si avvia verso le prossime elezioni in programma a settembre, con l'economia tornata
al centro del dibattito politico. (Da Canberra, Stefano Vergine)