In Egitto si lavora ad un governo allargato ai Fratelli Musulmani
A fatica l’Egitto cerca di uscire dallo stallo in cui è finito dopo la deposizione
dell’ex presidente Morsi. Ieri la nomina del premier el Beblawi e del vice presidente
El Baradei, si attende a breve la formazione di un nuovo esecutivo. Intanto la Fratellanza
Musulmana, alla quale sono stati offerti alcuni ministeri, è scesa ancora in piazza
dopo aver respinto la road map messa a punto dal presidente Mansour. Intanto una condanna
delle violenze in Egitto è giunta ieri dal presidente statunitense Obama nel corso
di una telefonata con l'emiro del Qatar ed il comandante delle forze armate degli
Emirati. Tutti hanno invitato al dialogo.Nel Paese però le violenze proseguono. Il
servizio di Giuseppe Acconcia:
Un gruppo
di uomini armati ha bombardato nella notte una base della polizia nel Sinai nei pressi
del valico di Rafah al confine tra Egitto e Striscia di Gaza. Due egiziani sono
morti e altri sei sono rimasti feriti. Nel pomeriggio è stato nominato capo del governo
l'ex ministro delle Finanze, Hazem el-Beblawi. Il politico liberale, incaricato dal
presidente ad interim Adli Mansour di formare il nuovo governo, si è espresso a favore
dell’ingresso nell’esecutivo di ministri della Fratellanza. Mentre il premio Nobel
Mohammed El-Baradei ha ottenuto la carica di vice presidente, quindi avrà un ruolo
essenziale nella nuova fase di transizione. Tuttavia, il Fronte di salvezza nazionale,
che unisce le opposizioni, ha respinto il decreto costituzionale emesso dal presidente
ad interim e ha chiesto più ampie consultazioni sul documento. Dal canto suo, il portavoce
del Dipartimento di Stato Jen Psaki ha parlato di segnali incoraggiati in merito alla
road map stabilita dalle autorità egiziane. Ieri, migliaia di sostenitori dei Fratelli
musulmani hanno manifestato intorno alla moschea Rabaa al-Adawiya per commemorare
i 51 morti islamisti della strage del palazzo della Guardia presidenziale dello scorso
lunedì.