Datagate: Snowden ancora non accetta l'asilo politico in Venezuela
E’ ancora incerto il futuro di Edward Snowden, l’ex-agente della National Security
Agency che ha rivelato al mondo il programma di intercettazioni segrete del governo
americano, dando vita allo scandalo “datagate”. Snowden si trova da 17 giorni nella
zona di transito dell’aeroporto di Mosca e nelle scorse ore si era sparsa la voce
di una sua accettazione dell’asilo politico concesso dal Venezuela. Nella notte la
smentita. Il servizio di Michele Raviart:
Edward Snowden
“non ha ancora ufficialmente accettato l’offerta di asilo politico del presidente
del Venezuela Maduro”. Lo annuncia su Twitter il profilo di “wikileaks”, l’associazione
di Julien Assange che ha giocato un ruolo attivo nella fuga di Snowden a Mosca. Smentito
così l’annuncio del deputato russo Alexei Pouchkov che – sempre su twitter – aveva
rivelato il “si” alla proposta venezuelana da parte della “talpa” del datagate. Il
tweet del presidente dalla commissione esteri della Duma, informale mediatore del
Cremlino nella questione, è restato online per circa mezz’ora, prima di essere cancellato.
“Ho riportato solo quello che ho visto sulla televisione russa Vesti 24”, avrebbe
chiarito poi lo stesso Pouchkov. Una situazione di stallo, dopo l’offerta ribadita
da Maduro lunedì. Oltre al Venezuela si sono offerti di dare asilo a chi ha scatenato
il “datagate” anche la Bolivia e il Nicaragua. Netto è stato invece il rifiuto del
Brasile, mentre Cuba ha dato a Snowden la sua solidarietà. Un sostegno importante
visto che i voli da Mosca a Caracas devono passare obbligatoriamente per L’Avana.