Colombia: la Chiesa chiede attenzione per i campesinos
“È chiaro che il governo deve guardare al Catatumbo, occorre far partire un programma
a lungo raggio per questa regione” ha detto ai giornalisti il card. Rubén Salazar,
presidente della Conferenza episcopale della Colombia, riferendosi all’agitazione
dei ‘campesinos’ nell’area nord-orientale del Paese cominciata il 10 giugno e che
ha contato finora quattro vittime fra i contadini. Il card. Salazar - che ha aperto
la 95.ma Assemblea plenaria dell’episcopato colombiano - ha ricordato di essere stato
amministratore apostolico del Catatumbo e di conseguenza di aver conosciuto profondamente
“il ritardo infinito in cui versa” la regione. I ‘campesinos’ - riferisce l'agenzia
Misna - sopravvivono grazie alla coltivazione della coca contro la quale il governo
conduce da tempo una battaglia frontale ma senza garantire loro un’alternativa di
sussistenza, mentre proliferano le piantagioni di palma da olio africana a detrimento
dell’agricoltura familiare e dell’ambiente. Lo sciopero indetto dai contadini, ha
detto ancora il porporato, “sta provocando gravissimi danni alla gente” facendo sì
che nel Catatumbo si viva una “emergenza a ogni livello”. Anche l’arcivescovo di Tunja,
mons. Luis Augusto Castro, ha auspicato dal governo “una risposta sociale e non solo
militare” per una regione che – ha sottolineato – richiede “soluzioni chiare e che
aiutino a compiere un salto di qualità”. I ‘campesinos’ chiedono la sospensione delle
operazioni di sradicamento delle coltivazioni di coca e l’instaurazione di Zone di
riserva contadina (Zrc) che garantiscano loro il diritto a dedicarsi alle attività
agricole e mettano fine ai programmi di sfruttamento minerario, energetico e agroindustriale;
un impegno che il governo si era assunto già tre anni fa. La protesta coinvolge migliaia
di contadini mobilitati nel comune di Ocaña, seconda città della regione, e nell’area
petrolifera di Tibú. Il governo ha annunciato l’invio di due commissioni di alto livello
sul terreno per tentare di trovare una soluzione negoziata alla crisi. Il 3 luglio
l’intero settore agro-zootecnico colombiano ha approvato la convocazione di uno sciopero
nazionale per il prossimo 19 agosto per reclamare attenzione dal governo. (R.P)