Iraq: patriarcato caldeo restaura manoscritti antichi, per ricostruire il futuro dei
cristiani
Sacra Scrittura e interpretazione dei testi, pagine di liturgia, di letteratura antica
e di poesia. Sono solo alcuni, fra i molti temi che caratterizzano i manoscritti rivenuti
dal Patriarcato caldeo in condizioni di abbandono e che saranno sottoposti a un'attenta
opera di restauro e archiviazione. Si tratta - riferisce l'agenzia AsiaNews - di un'eredità
"inestimabile", come sottolinea il patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, patriarca
caldeo, che ha promosso e sostenuto con forza questa opera di "recupero del patrimonio
culturale" della Chiesa irakena. In passato erano abbandonati in una cripta, all'interno
di sacchetti di plastica, nella vecchia sede del patriarcato a Sinak (al centro di
Baghdad) e poi trasferiti nella sede attuale, a Mansoor, a nord della capitale. Infiltrazioni
di acqua, falene e termiti ne avevano compromesso in buona parte l'integrità; oltretutto
non erano accessibili al pubblico, né agli esperti e studiosi. Da qui l'idea del Patriarca
Sako di affidare a padre Najeeb, un domenicano, e al suo team specializzato, il compito
di restaurarli - o di fotocopiare quelli ormai irrecuperabili - e restituirli alla
comunità cristiana e agli esperti, per studiarne il contenuto. "Sono molti e diversi
i temi di cui trattano i manoscritti" spiega all'agenzia AsiaNews mons. Jaques Isaac,
ausiliare di mons. Sako, che ha iniziato lo studio dei testi con il compianto padre
Butrus Hadad, notaio del patriarcato caldeo. E variano "dalla Sacra Scrittura alla
liturgia". I manoscritti costituiscono una "parte importantissima" della storia della
Chiesa caldea, perché "non c'è presente, né futuro senza un passato". Ecco perché
il patriarca e l'intera comunità considerano il patrimonio letterario "un'eredità
ecclesiale da cui dipende il nostro quotidiano". Scoprire e conoscere le liturgie
del passato, spiegano, sarà "fondamentale" per introdurre "innovazioni e cambiamenti
in futuro". Il passato è una fonte inestimabile di lezioni ed esempi che insegnano
la "fede autentica" e la "convivenza pacifica fra comunità diverse". Un insegnamento
importante per l'Iraq di oggi, martoriato da violenze e divisioni fra musulmani e
cristiani, arabi, turcomanni e curdi, sunniti e sciiti. "Oggi, ancor più che in passato
- commentano al patriarcato caldeo - è necessario guardare al passato per costruire
un futuro migliore". Mons. Sako ha chiesto che venga approntato un team specializzato,
guidato da un padre domenicano, che dovrà salvaguardare quanto più possibile del materiale
rinvenuto. Una volta concluso il lavoro, i testi potranno essere consultati da sacerdoti,
studiosi, esperti e ricercatori; anche se, questo è l'appello e l'auspicio del patriarcato,
"tutti sono responsabili e chiamati a contribuire alla salvaguardia del patrimonio.
Ed è anche per questo che si cercherà, nel futuro prossimo, di istituire Centri culturali
"che insegnino la nostra lingua e la nostra storia". (R.P.)