Occorre abbassare il fisco: lo dice il ministro del Lavoro Giovannini: il commento
del segretario confederale Cisl, Furlan
''Bisogna abbassare la pressione fiscale complessiva”. Lo afferma il ministro del
Lavoro Enrico Giovannini, che però rimanda ogni decisione alla legge di stabilità
del prossimo autunno. Giovannini rileva anche come sia stato dilapidato il dividendo
dell’euro, perché con l'abbassamento dei tassi "molte imprese hanno fatto soldi con
la finanza e non li hanno reinvestiti nei processi produttivi". Su questi temi Alessandro
Guarasci ha sentito il segretario confederale Cisl Anna Maria Furlan
R. – Ci
vuole una importante riforma fiscale che faccia pagare di più tasse su rendite finanziarie,
transazioni finanziarie e che alleggerisca di molto il fisco sul lavoro. La seconda
questione che il governo deve affrontare sono i ritardi infrastrutturali del Paese
per le infrastrutture materiali e immateriali e per il costo dell’energia. Noi paghiamo
almeno il 30-35 per cento di più di costo dell’energia. In questo modo le nostre imprese
non possono essere competitive.
D. – Secondo lei una parte del taglio del cuneo
fiscale potrà andare anche alle aziende che innovano e investono?
R. – Che
siano da premiare le aziende che innovano e investono non c’è dubbio. In questi anni
molti imprenditori sono stati in un Paese dove anche oggi è molto più agevole investire
nella speculazione finanziaria che nell’impresa. Quindi un fisco che premia l’impresa
che investe in innovazione, in ricerca, in occupazione, è sicuramente un fisco che
guarda al lavoro. Questo però non basta se anche le buste paga e le pensioni non godono
di un’attenzione diversa.
D. – Come sta vivendo la polemica legata alla mancata
presenza della presidente Boldrini agli stabilimenti Fiat?
R. – Molto male.
Una grande, grande, delusione. Non riesco a capire perché un livello istituzionale
così importante, garante proprio, peraltro, della democrazia e della partecipazione
nel nostro Paese, come il presidente della Camera dei Deputati, si sia rifiutata di
andare a visitare una fabbrica. Spero che la presidente Boldrini ritorni su questa
decisione, vada a vedere la fabbrica, parli con gli operai e si faccia una propria
opinione basata su conoscenza e non preconcetti.