Usa: appello dei leader cristiani a rispettare obiezione di coscienza e libertà religiosa
Si è conclusa ieri, Festa nazionale dell’Indipendenza, con una Messa presieduta dal
cardinale arcivescovo di Washington Donald Wuerl nella basilica nazionale dell’Immacolata
Concezione, la “Fortnight for Freedom”, la campagna per la libertà religiosa lanciata
il 21 giugno dai vescovi degli Stati Uniti e giunta alla sua seconda edizione. 15
giorni di preghiere, riflessioni, catechesi e manifestazioni per mobilitare la comunità
cattolica e richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla difesa di questo
principio fondamentale, sempre più minacciato oggi nel Paese da politiche volte a
limitare la libertà di educazione sui principi morali e religiosi e sulla loro pratica.
In particolare – come è noto – a muovere l’iniziativa dei vescovi americani sono alcune
disposizioni della riforma sanitaria dell’Amministrazione Obama in materia di aborto
e contraccettivi che impongono limitazioni all’obiezione di coscienza di coloro che
si oppongono all’aborto e la ridefinizione del matrimonio a livello federale e statale.
E un nuovo appello ad “estendere le tutele della libertà di coscienza” nell’applicazione
delle nuove regole del Ministero della salute (HHS) circa l’obbligo di copertura sanitaria
dei mezzi anticoncezionali e abortivi è stato rivolto in una lettera aperta inviata
martedì al Governo da un centinaio di leader cristiani. La lettera intitolata “Insieme
per la libertà religiosa” (“Standing Together for Religious Freedom”) è stata presentata
a una conferenza stampa a Washington alla quale è intervenuto, tra gli altri, l’arcivescovo
di Baltimora William E. Lori, Presidente della Commissione ad hoc della Usccb per
la libertà religiosa. In essa i leader religiosi chiedono al Ministero della Salute
di garantire la libertà di coscienza “a tutte le organizzazioni e individui che per
motivi religiosi e morali non possono garantire la copertura, fornitura o l’accesso
a determinati medicinali o servizi” previsti dalla riforma sanitaria. Nella missiva
si chiede altresì al Congresso di trovare un modo per evitare che alcune “inammissibili”
offese alla libertà religiosa si verifichino in futuro. (A cura di Lisa Zengarini)