Madagascar: anche l’ex presidente Ravalomanana al prossimo incontro di riconciliazione
Sembra essere stato raggiunto un accordo tra le forze politiche malgasce per permettere
la partecipazione ai colloqui di riconciliazione nazionale, dell’ex Presidente Marc
Ravalomanana. Lo riferisce all'agenzia Fides, don Luca Treglia, direttore di Radio
don Bosco di Antananarivo. L’ultimo incontro, che si è svolto il 3 luglio, ha visto
la partecipazione degli ex Presidenti Andry Rajoelina, Albert Zafy e Didier Ratsiraka,
ma non di Ravalomanana, da tempo in esilio in Sudafrica, per l’opposizione delle autorità
di Antananarivo al suo rientro nel Paese. “È previsto un nuovo incontro tra i tre
ex Presidenti e il Presidente della Transizione (Rajoelina), qui in Madagascar, ma
non si sa né quando né dove” dice don Luca. “La strada per la stabilizzazione del
Paese è comunque un processo lungo” continua il direttore di Radio don Bosco. “Non
si sa ancora se quest’anno si terranno le elezioni presidenziali perché prima occorre
che tutte le parti si riconcilino”. I colloqui sono mediati dal Consiglio Ecumenico
delle Chiese Cristiane in Madagascar, che riunisce le 4 maggiori chiese cristiane
del Paese (cattolica, luterana, anglicana e protestante). All’ultimo incontro da parte
cattolica, ha partecipato mons. Odon Razanakolona, arcivescovo di Antananarivo. La
crisi politica malgascia è esplosa nel 2009 all’indomani delle dimissioni di Ravalomanana
sotto la pressione popolare e delle Forze armate. Da allora si è instaurato un regime
“di transizione” che non è ancora riuscito a trovare una via di uscita all’impasse
politica. Sul piano sociale, la crisi politica ha colpito duramente la popolazione.
“La gente cerca di tirare avanti come può” dice don Luca. “La povertà è aumentata
e con essa il tasso di criminalità. Non sono infrequenti rapine violente con sparatorie
anche in pieno giorno. Continuano inoltre i furti di bestiame da parte di bande organizzate,
soprattutto nel sud”. “Questo avviene perché lo Stato non ha fondi per pagare i poliziotti.
A causa della situazione politica infatti, sono stati sospesi gli aiuti internazionali
alle istituzioni governative anche se continuano le donazioni dirette alla popolazione
inviate tramite alcune Ong” conclude don Luca. (R.P.)