Kek: è entrata nel vivo la 14.ma Assemblea per la ridefinizione della Conferenza
I lavori della 14ª Assemblea Kek sono entrati nel “cuore” del programma, vale a dire
la discussione sulla ridefinizione della Conferenza delle Chiese e della sua organizzazione.
In un’introduzione generale sono state indicate le linee lungo le quali le 17 persone
che hanno fatto parte del “Gruppo di lavoro per la revisione” (Rwg) hanno lavorato
in questi quattro anni su mandato dell’Assemblea di Lione del 2009. Colin Ride, membro
del Rwg, ha perciò spiegato che le proposte contenute nel rapporto di Uppsala nascono
dall’esigenza di “re-immaginare la Kek, con lo sguardo rivolto al futuro”, cercando
un “nuovo modo di lavorare” che risponda alle necessità di “flessibilità” e “inclusività”
e certamente di ridotte risorse economiche. Ride ha ripetutamente sottolineato la
necessità di una metodologia più “collaborativa” e di una maggiore “fiducia” come
stile di lavoro all’interno della Kek. Le proposte più significative implicano una
riduzione del numero dei componenti dei vari organismi (commissioni, comitato centrale
e delegati dell’assemblea) e il trasferimento del segretariato da Ginevra a Bruxelles.
La discussione sta procedendo con fatica in plenaria e poi si trasferirà nei gruppi
di lavoro. Giovedì scorso una pesante critica al liberalismo che in America latina
ha provocato un “numero sempre crescente di vittime” perché “è senza regole”, è venuta
da Julio Murray, vescovo anglicano della Chiesa di Panama e fino a pochi mesi fa presidente
del Consiglio delle Chiese dell’America latina. Murray ha tenuto, infatti, la relazione
principale della giornata e dell’Assemblea della Conferenza delle Chiese europee (Kek),
sul tema “E ora, cosa aspetti?”. La crisi, in tutti i suoi aspetti, piega le popolazioni,
al punto che, ha denunciato Murray, anche le Chiese, che hanno a disposizione risorse
sempre minori, “hanno sempre più difficoltà a sostenere i poveri”, il cui numero aumenta.
Il vescovo ha ricordato “il compito profetico che le Chiese hanno e la loro responsabilità
di parlare in modo chiaro, eloquente, tempestivo, sugli argomenti brucianti dell’attualità”.
Secondo Murray “la testimonianza della fede cristiana esige da noi l’opporre resistenza
spirituale e pratica all’ingiustizia economica, alla distruzione ecologica e fare
tutto il possibile per promuovere un’economia al servizio della vita, a livello globale
e nei nostri singoli Paesi. Per questo scopo dobbiamo approfondire la nostra spiritualità
e trasformare continuamente la nostra vita”. (R.P.)