2013-07-04 15:36:58

Il card. Scherer: situazione migliorata, ma necessaria riforma amministrazione Santa Sede


Il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo metropolita di San Paolo del Brasile, fa parte del Consiglio di Cardinali per lo Studio dei Problemi organizzativi ed economici della Santa Sede. Al microfono di Silvonei Protz, il porporato brasiliano ci riferisce sulla riunione di questi giorni in Vaticano:RealAudioMP3

R. - Il resoconto ha dimostrato che è cambiata la situazione: negli anni scorsi abbiamo sempre registrato una situazione in rosso, in negativo, questa volta invece abbiamo registrato un cambiamento, una situazione leggermente migliorata. Resta comunque, sempre, il bisogno di una ristrutturazione dell’insieme dell’amministrazione della Santa Sede, perché le risorse non sono abbondantissime e soprattutto non sono risorse su cui si possa contare in anticipo. Si deve, infatti, dipendere dalla buona volontà, dalla generosità dei fedeli. Certo che ci sono anche entrate prevedibili, come quelle degli affitti. Ci sono i Musei Vaticani, poi, le cui entrate dipendono comunque dai visitatori. Grazie a Dio, però, ci sono molti visitatori. Gli ingressi dei Musei Vaticani sono generosi, grazie a Dio. D’altra parte, c’è senz’altro un grande bisogno di orientare nel migliore dei modi i beni a disposizione, perché servano al bene della Chiesa, della vita e della missione della Chiesa. La Santa Sede non possiede certo beni per accumularli: i beni a disposizione della Santa Sede sono orientati al compimento della missione della Santa Sede, della Chiesa, del Santo Padre e del servizio del Santo Padre nei confronti della Chiesa in tutto il mondo. Devo dire che anche se ci sono sempre cose da migliorare, l’insieme di quello che abbiamo ascoltato è stato molto positivo.

D. – La Radio Vaticana s’inserisce in questo quadro? E’ una spesa, infatti, non indifferente per la Santa Sede, ma uno strumento per la voce del Papa...

R. – Certo, la Radio Vaticana entra nell’insieme dell’amministrazione della Santa Sede ed è anche un carico di spese non indifferente. D’altra parte, la Radio Vaticana è a servizio proprio della missione della Chiesa, soprattutto per far sentire nel mondo la voce del Santo Padre, la voce della Chiesa, anche in quei punti dove altrimenti non arriverebbe: in Paesi distanti, in Paesi ancora chiusi, che non fanno risuonare facilmente la voce della Chiesa nei loro contesti culturali. La Radio Vaticana, quindi, ha sempre, ancora, un ruolo importante. Oggi magari dovrebbe chiamarsi Centro Multimediale, perché da quello che sappiamo utilizza diversi tipi di mezzi di comunicazione e media. Questo è positivo e va nel senso dello sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione e la rende sempre più efficace. Certo, tutto questo comporta anche un costo non indifferente, che deve essere supportato in qualche modo nell’insieme del fabbisogno della Santa Sede.







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