2013-07-04 12:57:21

Centrafrica: l’emergenza umanitaria rischia di incendiare tutta la regione


“Più di 60.000 bambini e loro familiari soffrono una grave penuria alimentare e più di 200.000 bambini e loro familiari sono stati costretti a fuggire dalle loro case nel corso degli ultimi 6 mesi” denuncia un appello sottoscritto da 9 organizzazioni umanitarie che operano nella Repubblica Centrafricana, e da mons. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui. Il documento traccia un quadro drammatico della situazione del Centrafrica a pochi mesi dalla cacciata dell’ex Presidente François Bozizé e l’arrivo al potere di Michel Djotodia, leader della coalizione ribelle Seleka. “La maggior parte dei Centri sanitari del Paese sono chiusi da 6 mesi, circa un milione di bambini non andranno a scuola e la popolazione è priva dei servizi più elementari”. A questo si aggiunge la mancanza di sicurezza che colpisce soprattutto i più deboli ed indifesi: “i bambini, e in particolare bambine e ragazze, sono esposti a un gran numero di abusi, in particolare violenze sessuali e matrimoni precoci”. Migliaia di bambini sono reclutati a forza nelle file dei gruppi armati. La presenza umanitaria è ridotta al minimo: solo una quarantina di operatori dell’Onu sono ancora presenti nella capitale, Bangui. Le 9 Ong chiedono la raccolta di 60 milioni di euro per far fronte alle esigenze umanitarie più urgenti. Mons. Nzapalainga sottolinea che il dramma centrafricano rischia di incendiare gli Stati vicini. “Il nostro Paese confina con 6 delle nazioni più fragili dell’Africa (Ciad, Camerun, Congo Brazzaville, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan e Sudan, ndr.): esiste un rischio reale di destabilizzare tutta l’Africa centrale” conclude l’arcivescovo. (R.P.)







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