Presentata a Roma la 34.ma edizione del Meeting di Rimini sul tema "Emergenza uomo"
Con 100 convegni, 12 esposizioni, 18 spettacoli e 10 manifestazioni sportive, si preannuncia
ricchissima la 34.ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si svolgerà
a Rimini dal 18 al 24 agosto e che è stata presentata martedì sera a Roma. Dall’Europa
unita alla libertà religiosa, dall’economia, al lavoro, fino al teatro, saranno moltissimi
i temi trattati, mentre il titolo scelto per quest’anno è “Emergenza uomo”. Al microfono
di Roberta Barbi il portavoce del Meeting, Stefano Pichi Sermolli, ne
spiega il significato:
R. – “Emergenza
uomo” vuole affrontare la cosa più bella, e al tempo stesso più drammatica, che è
l’uomo e più precisamente, appunto, l’emergenza dell’uomo: l’uomo nel suo bisogno
di esistere, come realtà unica e irripetibile, ma anche l’uomo nell’irriducibilità
del suo desiderio; l’uomo che sente che ciò da cui è definito, è caratterizzato è,
appunto, la libertà. Possiamo dire che oggi l’uomo vive sicuramente una condizione
di emergenza, non soltanto quando i sistemi politici autoritari ne minacciano le condizioni
elementari di libertà e di sopravvivenza, ma anche in sistemi dove la libertà democratica
esiste ed è garantita, quel desiderio del cuore, invece, corre il rischio di essere
anestetizzato e censurato.
D. – “Emergenza uomo” riecheggia una preoccupazione
di don Giussani, quando affermava che "a essere in emergenza è l’umano", ma il tema
sarà articolato anche in positivo, inteso come la possibilità dell’umano di emergere,
nonostante l’epoca di crisi...
R. – Esatto... ed è proprio questo che il Meeting
vuole mettere in evidenza: l’esperienza di alcuni testimoni che vivono nella pura
emergenza – e avremo testimoni che parleranno di situazioni veramente difficili, veramente
drammatiche – ed esperienze in cui l’emergere dell’uomo, pure nella più difficile
e drammatica situazione, viene fuori. La possibilità, quindi, di un io che emerge
anche dentro le difficoltà.
D. – L’edizione dell’anno scorso ha confermato
il successo delle precedenti. Cosa vi aspettate per quest’anno?
D. – Ci aspettiamo
che il Meeting possa essere un’esperienza d’incontro. Non abbiamo la preoccupazione
del successo o del non successo, ma abbiamo la preoccupazione che il Meeting possa
essere, com’è sempre stato finora, un momento d’incontro, di esperienza e di testimonianza.
D.
– In calendario, come sempre, moltissimi eventi e tante le presenze del mondo politico,
a partire dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, che inaugurerà il Meeting. Qual
è il contributo che la politica può dare a questa riflessione?
R. – Noi vogliamo
sfidare la politica e chiunque venga al Meeting sull’emergenza e su quelle che possono
essere le risposte che il mondo politico può dare a questo momento di emergenza. La
politica, quindi, fa parte della realtà e alla politica possiamo chiedere e possiamo
mettere a tema con i politici che vengono al Meeting, quelle che sono le preoccupazioni
del momento, dialogare con loro di questa emergenza e chiedere loro quale sostegno
la politica deve dare alla realtà, e quindi all’uomo, perché si possa uscire da questa
emergenza.