Papa a Lampedusa. Il card. Bagnasco e la Caritas: "Segnale di speranza"
La visita che il Papa farà all’isola di Lampedusa “è un segnale importante di speranza
e di particolare attenzione della Chiesa e del Santo Padre verso un problema che sono
queste persone alla ricerca di una vita migliore e spesso in fuga da situazioni di
povertà estrema, di miseria o di mancanza di libertà”. Così il cardinale Angelo Bagnasco,
arcivescovo di Genova e presidente della Cei, a margine della visita martedì scorso
che ha compiuto al terminal Sech del porto di Genova. “La presenza del Santo Padre
a Lampedusa - ha detto l’arcivescovo - sarà sicuramente un segnale di speranza per
queste persone e di richiamo all’intera società, all’intero Paese perché diventiamo
sempre più una società che sa accogliere nel rispetto, nell’equità e nella giustizia”.
Dal canto loro - riferisce l'agenzia Sir - il presidente e il direttore di Caritas
Italiana, mons. Giuseppe Merisi e don Francesco Soddu affermano che “la decisione
di recarsi a Lampedusa conferma dunque ancora una volta l’attenzione del Santo Padre
al fenomeno immigratorio. Un richiamo ai grandi temi della giustizia e della pace,
che si impastano nel quotidiano con la responsabilità personale e l’impegno di ognuno".
Dall’avvio della cosiddetta “emergenza Nord Africa” Caritas italiana si è mobilitata
e le Caritas diocesane si sono fatte carico dell’accoglienza di circa 3.000 persone.
Un impegno diversificato: dal lavoro in banchina a Lampedusa e sui binari di Ventimiglia,
fino all’accoglienza diffusa su tutto il territorio nazionale, interloquendo con le
istituzioni locali e nazionali. L’emergenza è stata dichiarata formalmente conclusa,
ma l’impegno delle Caritas sul territorio continua, mentre le ripetute crisi internazionali,
dalla Siria all’Egitto, rischiano di richiedere nuovi sforzi sul fronte della tutela
e dell’accoglienza. “In questo quadro poco confortante e drammatico - sottolinea don
Francesco Soddu - la visita di Papa Francesco a Lampedusa è un segnale di forte speranza
che incoraggia la Caritas e l’intera Chiesa nel costante impegno a favore degli ultimi
e ci spinge ad andare verso le periferie dell’esistenza”. Per don Tonio Dell'Olio
di Pax Christi la visita del Papa a Lampedusa “sarà tutt‘altro che una solenne cerimonia
paludata. Questa volta non ci sono nuovi beati da annunciare o eventi storici da ricordare.
C‘è carne e sangue, volti e storie. Un dramma che altri tentano di rimuovere e che
Francesco vuole mettere al centro di tutti, credenti e laici, soprattutto della politica”.
Mentre secondo Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni
XXIII, “la visita è un chiaro segnale che Papa Francesco vuole davvero una Chiesa
povera per i poveri”. (R.P.)