2013-07-03 12:07:09

Indonesia: a Bekasi centinaia di estremisti islamici contro la costruzione di una chiesa cattolica


Centinaia di estremisti islamici hanno promosso una due giorni di manifestazioni e proteste contro la costruzione della chiesa cattolica di Saint Stanislaus Kotska a Kranggan, sotto-distretto della reggenza di Bekasi, nella provincia di West Java. In una vicenda del tutto simile a quella dei fedeli della Yasmin Church - al centro di uno scontro durissimo con le autorità di Bogor - i cattolici di Kranggan rischiano di vedere vanificati i loro sforzi; l'iter per ottenere i permessi ha preso il via nel 2003 e tutti gli obblighi di legge, compreso il famigerato Imb, sono stati adempiuti. Tuttavia, secondo i dimostranti un edificio cristiano in un'area a maggioranza musulmana servirebbe solo ad "alimentare" lo scontro interreligioso e metterebbe in pericolo la coesistenza pacifica fra confessioni diverse. Durante le dimostrazioni di piazza di inizio settimana, gli estremisti si sono appellati alle autorità di Bekasi chiedendo loro di "congelare" l'Imb (Izin Mendirikan Bangunan). La procedura per la costruzione di una chiesa in Indonesia - nazione musulmana più popolosa al mondo, a larga maggioranza sunnita - è complicata e possono trascorrere da cinque a 10 anni per le autorizzazioni; la delibera è rilasciata dalle autorità locali. La vicenda si complica se si tratta di un luogo di culto cristiano: serve infatti il nulla osta di un certo numero di residenti dell'area e del gruppo per il dialogo interreligioso del posto. E spesso subentrano pressioni o minacce islamiste per bloccare i lavori. Fonti cattoliche interpellate dall'agenzia AsiaNews confermano che "tutte le procedure" per l'ottenimento dell'Imb "sono state espletate" e per questo "il 17 dicembre 2012 le autorità hanno concesso il nulla osta" alla costruzione. Agung Dewabrata, segretario del comitato organizzativo cattolico, sottolinea il "lavoro scrupoloso" fatto "dal 2003" e "senza aver mai fatto opera di proselitismo" tra i non cattolici. Tuttavia, negli ultimi 30 anni in Indonesia accuse di proselitismo e conversione sono state un pretesto sfruttato dagli estremisti islamici per colpire le minoranze e cancellare permessi di costruzione relativi a luoghi di culto, soprattutto nella provincia di West Java. Secondo le fonti cattoliche, il paradosso della vicenda di Kranggan è che "le proteste non sono opera di gente della zona", ma di persone provenienti "da altri villaggi e non hanno nulla a che vedere col progetto della chiesa". A sostegno delle loro tesi, affermano che nel distretto vi sarebbero solo "due cattolici", conclude la fonte, ma è "una dichiarazione priva di alcun fondamento" perché sono molti di più. Attivisti ed esponenti della società civile sottolineano come questa nuova vicenda di intolleranza a sfondo confessionale sia un'ulteriore dimostrazione dell'insuccesso del presidente Susilo Bambang Yudhoyono nel tentativo di creare una vera società multiculturale e pluralista. Nelle scorse settimane aveva destato scalpore e sconcerto la decisione di assegnare al capo di Stato un premio - ideato da una fondazione statunitense - per la difesa della libertà religiosa. Occasione durante la quale egli aveva snocciolato i presunti successi in tema di pluralismo e diritti civili, smontati una volta di più dalla vicenda di Bekasi. (R.P.)







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