Indonesia: a Bekasi centinaia di estremisti islamici contro la costruzione di una
chiesa cattolica
Centinaia di estremisti islamici hanno promosso una due giorni di manifestazioni e
proteste contro la costruzione della chiesa cattolica di Saint Stanislaus Kotska a
Kranggan, sotto-distretto della reggenza di Bekasi, nella provincia di West Java.
In una vicenda del tutto simile a quella dei fedeli della Yasmin Church - al centro
di uno scontro durissimo con le autorità di Bogor - i cattolici di Kranggan rischiano
di vedere vanificati i loro sforzi; l'iter per ottenere i permessi ha preso il via
nel 2003 e tutti gli obblighi di legge, compreso il famigerato Imb, sono stati adempiuti.
Tuttavia, secondo i dimostranti un edificio cristiano in un'area a maggioranza musulmana
servirebbe solo ad "alimentare" lo scontro interreligioso e metterebbe in pericolo
la coesistenza pacifica fra confessioni diverse. Durante le dimostrazioni di piazza
di inizio settimana, gli estremisti si sono appellati alle autorità di Bekasi chiedendo
loro di "congelare" l'Imb (Izin Mendirikan Bangunan). La procedura per la costruzione
di una chiesa in Indonesia - nazione musulmana più popolosa al mondo, a larga maggioranza
sunnita - è complicata e possono trascorrere da cinque a 10 anni per le autorizzazioni;
la delibera è rilasciata dalle autorità locali. La vicenda si complica se si tratta
di un luogo di culto cristiano: serve infatti il nulla osta di un certo numero di
residenti dell'area e del gruppo per il dialogo interreligioso del posto. E spesso
subentrano pressioni o minacce islamiste per bloccare i lavori. Fonti cattoliche interpellate
dall'agenzia AsiaNews confermano che "tutte le procedure" per l'ottenimento dell'Imb
"sono state espletate" e per questo "il 17 dicembre 2012 le autorità hanno concesso
il nulla osta" alla costruzione. Agung Dewabrata, segretario del comitato organizzativo
cattolico, sottolinea il "lavoro scrupoloso" fatto "dal 2003" e "senza aver mai fatto
opera di proselitismo" tra i non cattolici. Tuttavia, negli ultimi 30 anni in Indonesia
accuse di proselitismo e conversione sono state un pretesto sfruttato dagli estremisti
islamici per colpire le minoranze e cancellare permessi di costruzione relativi a
luoghi di culto, soprattutto nella provincia di West Java. Secondo le fonti cattoliche,
il paradosso della vicenda di Kranggan è che "le proteste non sono opera di gente
della zona", ma di persone provenienti "da altri villaggi e non hanno nulla a che
vedere col progetto della chiesa". A sostegno delle loro tesi, affermano che nel distretto
vi sarebbero solo "due cattolici", conclude la fonte, ma è "una dichiarazione priva
di alcun fondamento" perché sono molti di più. Attivisti ed esponenti della società
civile sottolineano come questa nuova vicenda di intolleranza a sfondo confessionale
sia un'ulteriore dimostrazione dell'insuccesso del presidente Susilo Bambang Yudhoyono
nel tentativo di creare una vera società multiculturale e pluralista. Nelle scorse
settimane aveva destato scalpore e sconcerto la decisione di assegnare al capo di
Stato un premio - ideato da una fondazione statunitense - per la difesa della libertà
religiosa. Occasione durante la quale egli aveva snocciolato i presunti successi in
tema di pluralismo e diritti civili, smontati una volta di più dalla vicenda di Bekasi.
(R.P.)