India: verso la fine emergenza alluvioni. I dispersi sono migliaia
A due settimane dalle disastrose alluvioni che hanno interessato ampie regioni pre-himalayane
dell’India e in particolare lo Stato di Uttarakhand, diverse agenzie federali e locali
che hanno partecipato alle operazioni di soccorso sospenderanno nei prossimi giorni
le loro attività. Con certezza - riporta l'agenzia Misna - sono centinaia le persone
ancora isolate, almeno 1.500 soltanto nei centri abitati di Badrinath, Maneri e Harsin.
Il contrasto sulle cifre resta però stridente in particolare rispetto ai morti e ai
dispersi. Al punto che il primo ministro dello Stato di Uttarakhand, Vijaya Bahuguna,
ha dovuto smentire il portavoce governativo che ieri aveva parlato della possibilità
di 10.000 vittime, tenendo conto anche dell’alto numero di dispersi, finora ufficialmente
3.000. Sarebbero ancora 1.300 i villaggi non raggiunti dai soccorsi e nelle vallate
più isolate, come pure nei campi sovraffollati di senzatetto, si affacciano episodi
epidemici. Tuttavia, mentre si va verso l’allentamento dell’impegno di salvataggio,
le autorità hanno annunciato diverse iniziative a sostegno dei sopravvissuti della
peggiore catastrofe naturale ricordata in Uttarakhand. Ieri Bahuguna ha comunicato
la nascita di una Autorità per la riabilitazione e la ricostruzione che avrà la responsabilità
di individuare e concretizzare quanto necessario per ripristinare la vita delle popolazioni
nelle aree devastate. Tra gli altri provvedimenti, anche un aumento delle compensazioni
da pagare ai produttori di canna da zucchero e la distribuzione di 500 rupie (circa
7 euro) a ciascuno studente nelle famiglie colpite dal disastro. Continua anche l’opera
di recupero e identificazione dei cadaveri. Altri 200 funzionari di vari dipartimenti
governativi saranno inviati a Kedarnath, la località più colpita, per raccogliere
campioni di Dna delle vittime ancora insepolte prima di procedere alla cremazione.
(R.P.)