Cina: a Hong Kong manifestazione per chiedere democrazia
Una manifestazione, che secondo gli organizzatori ha coinvolto 400mila persone, ha
ricordato lunedì a Hong Kong il 16° anniversario del passaggio alla Cina. Soprattutto,
però, ha portato ancora una volta in piazza l’insoddisfazione e i timori della maggioranza
degli abitanti verso l’esecutivo locale accusato di favorire la politica di controllo
di Pechino e di limitare sempre più le libertà civili e democratiche garantite dagli
accordi sino-britannici e dalla mini-costituzione dell’ex colonia britannica e oggi
Regione autonoma speciale della Repubblica popolare cinese. Per chiedere anche un
parlamento eletto a suffragio universale e non con una maggioranza di seggi assegnati
da un comitato ristretto controllato da Pechino. A preoccupare gli abitanti - riferisce
l'agenzia Misna - sono anche i crescenti costi delle abitazioni e un divario sempre
più accentuato di reddito e di possibilità. I manifestanti hanno chiesto al capo dell’esecutivo
locale, Leung Chun-ying, di dimettersi per lasciare spazio a un riesame delle leggi
e delle regole considerate restrittive sul piano sociale ma anche fortemente limitative
dell’autonomia d’impresa e dei diritti sindacali. Gli organizzatori della marcia,
che ha attraversato aree centrali del territorio, hanno chiesto ai partecipanti di
indossare abiti o fasce di colore bianco, simbolo di lutto per la cultura cinese a
significare la morte delle libertà e dei diritti. “La vita degli abitanti di Hong
Kong sta peggiorando – ha ricordato ai media locali Icarus Wong Ho-ying, tra i leader
del movimento Civil Human Rights Front (Fronte per i diritti umani e civili), che
ogni anno organizza l’evento – a partire dal crescente divario tra ricchi e poveri”.
Si sono registrate alcune tensioni con la polizia presente in forze a presidiare le
vie della manifestazione che si è svolta sotto una pioggia battente portata da un
tifone. (R.P.)