2013-06-30 14:11:32

Concluso a Trento il Forum dell'informazione cattolica per la salvaguardia del Creato


Rinsaldare le reti sociali e spirituali è funzionale alla costruzione di un modello economico che salvi la persona dal primato della finanza e della speculazione. Con questo obiettivo si sono conclusi, sabato, a Trento i lavori del X Forum dell’Informazione cattolica per la Salvaguardia del Creato. Un appuntamento organizzato da Greenaccord Onlus in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e l’arcidiocesi locale, che in tre giorni di sessioni e confronti, davanti a oltre cento giornalisti della stampa locale e nazionale, ha cercato di indagare sul ruolo delle reti come strumento di tutela e di servizio del territorio. Il servizio di Marina Tomarro:RealAudioMP3

La montagna come contenitore di molteplici reti di trasposto, reti di informazione e commerciali, percorsi di guerra oppure spirituali, verso luoghi di pellegrinaggio. Alcuni esistono ancora, altri sono solo segni della storia dell’uomo, che però bisogna conservare. Questo l’appello finale dei cento giornalisti che hanno partecipato al X Forum dell’informazione cattolica. Il commento di Andrea Masullo, presidente del Comitato scientifico di Greenaccord:

“La montagna è un luogo privilegiato per riconoscere i segni lasciati da questa coevoluzione collaborativa tra uomo e natura, e anche le nuove reti – pensando ad un patto da rinnovare con la natura – sono strumenti molto importanti per alimentare un nuovo percorso di collaborazione tra uomo e natura. Quindi parliamo di reti di informazione, reti di trasmissione di esperienze, di dati e anche di nuove soluzioni e nuove tecnologie, di tutto ciò che dovrà accompagnarci nel futuro per trovare soluzioni nuove e più articolate per poter continuare a produrre benessere. Le reti moderne insieme alle reti antiche ci consentono di trovare la via per un futuro migliore”.

E tutti siamo chiamati a rispettare e custodire le bellezze del Creato come dono offerto da Dio all’uomo. La riflessione di mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace:

“Il credente, innanzitutto, deve guardare al Creato con gli occhi di Dio, deve coltivare nei confronti del Creato quell’atteggiamento che coltivò San Francesco d’Assisi il quale considerava l’acqua una sorella, considerava gli elementi naturali come fraterni … Questo per dire che dobbiamo considerarli come quelle realtà che sono state messe a nostra disposizione da Dio perché ce ne potessimo servire per la nostra crescita umana e perché possano servire anche a quelli che verranno dopo di noi: c’è un rapporto stretto, dato dalla fisicità, dato dall’aspetto biologico dell’esistenza umana, con l’ambiente naturale”.

E le montagne, in particolare le Dolomiti, sono state molto amate da due Pontefici: il Beato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Il ricordo di Enrico Franco, direttore del Corriere Trentino.

“Entrambi i Papi hanno frequentato la nostra regione: Wojtyla più il Trentino, il cardinale Ratzinger più l’Alto Adige-Südtirol, proprio per le bellezze del Creato, e questo l’hanno sempre detto e sottolineato. Papa Wojtyla, celebrando la Messa alle sei del mattino nel rifugio alle Lobbie sull’Adamello, disse: ‘La grandiosità di queste montagne ci parla di Dio’. Ratzinger parlava spesso, rifletteva spesso proprio sul Creato. Io direi che il monito che hanno lasciato questi due Papi alla Regione è: 'Le montagne sono qualcosa da vivere, ma da rispettare. Da rispettare appunto perché la natura di parla di Dio'”.

Ultimo aggiornamento: 1° luglio







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