2013-06-30 14:32:56

Camerun: appello della Caritas per i nigeriani in fuga da "Boko Haram"


Continuano a cercare rifugio nel nord del Camerun, al confine con lo Stato nigeriano di Borno i cittadini della Nigeria costretti alla fuga dalle violenze del gruppo fondamentalista "Boko Haram". L’Osservatore Romano riferisce l’appello della Caritas locale: “Se nessuna azione sarà organizzata nelle prossime settimane, il rischio di una tragedia umanitaria sarà inevitabile”, riferiscono dalla diocesi di Maroua-Mokolo, dove, da circa un anno, sono iniziate ad arrivare famiglie, in prevalenza cristiane e animiste, spaventate dagli scontri in corso fra "Boko Haram" ed esercito. La situazione è diventata ancora più delicata nelle ultime settimane, al punto che, solo il 10 giugno, circa diecimila persone hanno oltrepassato il confine tra Nigeria e Camerun. Altre difficoltà potrebbero arrivare con l’inizio, ormai imminente, della stagione delle piogge. La Caritas sottolinea dunque la situazione delle quarantamila famiglie rifugiate nei distretti di Koza e Mayo e nel dipartimento di Mayo Sava. “Notiamo con rammarico — scrive in una lettera il referente della Caritas, Edouard Kaldapa — un completo silenzio riguardo alla condizione di queste popolazioni rifugiate”. “Questa situazione dura da più di un anno e né i media nazionali né quelli internazionali se ne sono occupati. Nessuno vuole correre il rischio di avvicinarsi a queste zone isolate dei monti Mandara e dell’Estremo-Nord, eppure i bisogni sono urgenti”, prosegue l’operatore umanitario. La Caritas, preoccupata in particolare per lo scarso accesso all’acqua e le condizioni igieniche precarie, fa appello ad una risposta rapida. “Il poco che queste persone hanno portato con sé — spiega Kaldapa — finirà presto. Stiamo entrando nella stagione delle piogge e questo è il momento di impegnarsi nei campi per raccogliere il necessario per sfamare le famiglie, ma senza terra a disposizione per i rifugiati sarà difficile”. L’atmosfera complessiva è di grande insicurezza: “malgrado la presenza di alcuni elementi del Battaglione di intervento rapido (le forze speciali dispiegate nella zona dal Governo camerunense), i rifugiati e la popolazione locale vivono nell’inquietudine”. (D.M.)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVII no. 181







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