Il commento al Vangelo della 13.ma Domenica del tempo ordinario
Nella 13.ma Domenica “per annum” il Vangelo di Luca annuncia la “ferma decisione”
di Gesù di incamminarsi verso il compimento della sua missione. Mentre dunque andava
con i suoi discepoli per la strada, un tale gli disse:
"Ti seguirò ovunque
tu vada".
Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di
don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario
“Redemptoris Mater” di Roma:
Secondo il Vangelo
di Luca, Gesù, che ha portato a termine il suo ministero in Galilea, “indurisce il
suo volto” per incamminarsi verso Gerusalemme. Secondo le parole del profeta Isaia,
nel terzo canto del Servo, rende la sua faccia “dura come la pietra” (Is 50,7), per
fare solo la volontà di Dio. E con questo volto “verso Gerusalemme, dove compirà la
sua passione e il suo “essere elevato in alto”, il Signore non ha tempo per altro:
è la fretta, l’impazienza propria del tempo di Dio. E così non c’è più tempo per “convincere”
i Samaritani ad accoglierlo: se non lo vogliono ricevere, Egli si incammina verso
un altro villaggio. Vedendolo così determinato, un tale gli dice: “Ti seguirò dovunque
tu vada”. E Gesù a lui: “Le volpi hanno le loro tane…, ma il figlio dell’uomo non
ha dove posare il capo”, non c’è tempo per la comodità di una vita normale; ad un
altro Gesù dice: “Seguimi”, ma questi non è pronto, vuole andare a seppellire suo
padre: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annuncia il Regno
di Dio”. Un terzo si offre di seguirlo, ma prima vorrebbe congedarsi da quelli di
casa sua. La risposta di Gesù è tagliente: “Nessuno che mette mano all’aratro e si
volge indietro è adatto per il Regno di Dio”. Nella missione di Cristo non c’è posto
per mezze misure, per ripensamenti e rimpianti. Così, semplicemente, non si è “adatti”
per il Regno di Dio. Dove questo “non essere adatti” non è un giudizio morale, ma
una misura del cuore. La missione, infatti, parte dal cuore di Dio, ha la misura del
cuore di Dio. E questa misura è l’amore, è la donazione completa di sé all’altro.