Pakistan: la Chiesa lancia i “Gruppi di protezione” delle minoranze religiose
La Chiesa cattolica di Karachi lancia speciali gruppi per proteggere le minoranze
religiose, e in particolare i cristiani, dalla violenza e dal terrorismo. Come riferito
in una nota inviata all'agenzia Fides, in un seminario di due giorni conclusosi ieri
a Karachi, la Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza dei Superiori maggiori
degli ordini religiosi in Pakistan ha cercato tecniche e modalità efficaci per aiutare
i fedeli ad affrontare l’emergenza della violenza che attraversa il paese e che spesso
colpisce comunità e fedeli cristiani. Per questo la Commissione ha organizzato 15
“Gruppi di protezione” formati da fedeli cristiani di diverse confessioni, da Pastori,
avvocati, medici e altri professionisti. I gruppi istituiti dalla Commissione, terranno
sotto controllo episodi di violenza settaria o gravi atti di discriminazione a danno
dei cristiani, contribuendo a promuovere legalità e giustizia in Pakistan. Rasheed
Gill, laico cattolico, animatore della Commissione “Giustizia e Pace”, spiega a Fides:
“La sicurezza nel Paese e sta peggiorando. Nelle ultime settimane i fondamentalisti
e i terroristi hanno attaccato gente comune, funzionari di polizia, detenuti, avvocati,
moschee, turisti. Vogliamo sostenere e proteggere le minoranze religiose più emarginate,
tramite programmi di sensibilizzazione”. Gli speciali “Gruppi di protezione” opereranno
in diverse aree del Paese, monitorando le violazioni dei diritti umani, offrendo assistenza
alla Commissione anche dal punto di vista legale. Secondo Gill, l’obiettivo è crearne
trenta, in un progetto triennale, per coprire in modo capillare il territorio nazionale.
Il Pastore Nasir John, parte del team, dice a Fides: “Tali gruppi riempiono un grande
vuoto: molti fedeli cristiani, a causa di problemi di violenza, sono costretti a lasciare
il posto di lavoro o a sradicarsi, cambiando città”. Inoltre in Pakistan le minoranze
religiose, come i cristiani e gli indù, non alimentano la corruzione: non pagano tangenti
ai funzionari di polizia o ai giudici, che spesso, per questo motivo, li penalizzano,
li discriminano o condannano. (R.P.)