Napolitano nel 33mo anniversario di Ustica: si accertino responsabilità nazionali
e internazionali
Chiedono giustizia, lo fanno da 33 anni, da quando i loro cari precipitarono in mare,
dopo l’abbattimento del volo Itavia sul quale erano diretti a Palermo, partiti da
Bologna. La tragedia di Ustica accadeva il 27 giugno del 1980, 81 i morti, e oggi
è ancora avvolta dal mistero, senza che i responsabili della strage siano stati identificati.
Negli anni si è fortificata sempre più l’idea che quella sera, il Dc9 si trovò a volare
all’interno di un vero scenario di guerra. Servizio di Francesca Sabatinelli:
Si accertino
responsabilità nazionali ed internazionali rimaste coperte da inquietanti opacità
e ombre. Sono forti le parole usate dal presidente Napolitano nel messaggio inviato
ai familiari delle vittime della sciagura aerea di Ustica.. A Bologna le celebrazioni
di ciò che avvenne 33 anni fa sono state agitate da una notizia definita sconcertante,
in attesa di conferma. L’Avvocatura dello Stato starebbe valutando un ricorso contro
il risarcimento per 1,2 milioni di euro, ai familiari di tre vittime, stabilito dalla
Cassazione che nella sentenza aveva inoltre affermato che la causa della strage fu
un missile. Arrivano intanto le prime risposte internazionali, dopo il silenzio adottato
da Belgio, Germania, Stati Uniti e governo transitorio libico, le cui autorità sono
state interpellate dalla Procura di Roma, che indaga sulla tragedia. Finora le uniche
reazioni sarebbero arrivate dalla Francia, chiamata in causa nel 2008 dall’ex presidente
Cossiga che accusò un caccia francese decollato da una portaerei di aver lanciato
il missile che abbatté il Dc9 dell’Itavia, creduto un velivolo con a bordo Gheddafi,
dichiarazioni che fecero aprire una nuova indagine. Finora in realtà nessun paese
straniero ha ammesso la presenza di una propria nave nella zona della strage.