Rapporto Onu: droghe psicoattive in aumento, un'emergenza globale
E' boom delle droghe psicoattive che in tre anni sono aumentate del 50% e in molti
casi sono considerate legali, mentre stabile è il consumo di droghe tradizionali salvo
in Europa dove cala l’uso di cocaina. Drammatica la situazione in Africa. Questi i
dati principali del rapporto 2013 dell'Unodc l’Ufficio delle Nazioni Unite per il
controllo della droga e la prevenzione del crimine, presentato ieri a Vienna nella
giornata internazionale contro l’abuso e il traffico di stupefacenti. Il servizio
di Gabriella Ceraso:
Si chiamano
Nps ovvero nuove sostanze psicoattive, ma su internet, che le vende, hanno nomi accattivanti,
per sembrare un 'passatempo divertente', non rischioso e soprattutto legale. 251 i
tipi classificati nel 2012, erano 166 tre anni prima: per le Nazioni Unite è un’emergenza
globale. Angela Me, responsabile del rapporto Onu, a Vienna.
“In
realtà sono estremamente pericolose. Molte sono sintetiche, altre vengono invece da
piante naturali. Producono effetti stimolanti ed effetti allucinogeni in alcuni casi,
dipende in che dose vengono utilizzate. Si sono verificati ad esempio suicidi. Lo
vediamo emergere in tutti i Paesi del mondo e in tutte le regioni, ovviamente a diversi
gradi. Negli Stati Uniti, ad esempio, questo è veramente un fenomeno che sta colpendo
molti giovani. Giusto per darle un’idea, siamo sull’11 per cento di giovani che hanno
utilizzato in un anno il cannabis sintetico. In Europa, questo fenomeno è meno acuto,
però è sempre molto preoccupante: si parla, infatti, di un uso del 4, 5 per cento
tra i giovani. Dal punto di vista delle Nazioni Unite, stiamo cercando, innanzitutto,
di allertare i Paesi sulla pericolosità di queste sostanze, ma anche di promuovere
un sistema di monitoraggio globale”.
Secondo l'Onu,sono circa 240 milioni
le persone che, almeno una volta, hanno consumato droga nell’ultimo anno: in lieve
aumento, e non solo per la crescita demografica. La cannabis è la droga più diffusa
– coinvolge 180 milioni di persone -, seguita da oppioidi e poi dal boom delle droghe
sintetiche, prodotte ovunque al contrario di cocaina, eroina e oppio, che sono in
mano ancora alle tradizionali regioni andine, all’Afghanistan, alla Birmania e al
Messico. A preoccupare l’Onu in questo Rapporto è l’impennata asiatica del consumo
di cocaina:
“In Asia non avevamo mai visto cocaina fino a due o tre anni
fa. E’ preoccupante, perché – come sappiamo – l’Asia è il continente più popoloso
del mondo, in cui anche un piccolo aumento nella percentuale di persone che usano
cocaina può portare veramente ad un aumento forte in termini di numeri”.
Dati
allarmanti riguardano anche l’Africa, nuova via dei trafficanti, non solo nella più
nota regione dell’Ovest. Ancora Angela Me:
“Questo è un traffico, vogliamo
dire consolidato, di cocaina che attraversa l’oceano dalla regione andina all’Africa
dell’Ovest per raggiungere l’Europa. Adesso, però, vediamo che si sta aprendo un canale
molto ampio invece dall’Afghanistan, dal Pakistan e dall’Iran e da lì, via mare, raggiunge
l’Africa dell’Est. Per queste ragioni l'Africa sta emergendo come Paese, dove sta
aumentando l’uso di queste droghe. Come Nazioni Unite, stiamo cercando di promuovere,
di invitare gli Stati ad investire molto nell’aspetto della prevenzione e del trattamento,
in modo che gli utenti di droga non vengano considerati criminali, ma pazienti”.
Dati
positivi nel Rapporto mostrano una diminuzione delle persone affette da Hiv, che consumano
droga – sono la metà rispetto al 2008 – e il calo anche del numero di tossicodipendenti
per endovena: frutto, dice l’Onu, di attente campagne di prevenzione.