La Gmg non sia solo un evento emozionale Per il Rapporto Giovani del Toniolo,
il 56% si dichiara credente
I dati della ricerca
su appartenenza e pratica religiosa inserita nel Progetto Giovani dell'Istituto Toniolo
di MIlano, indicano che "la scelta di credere è sempre meno dettata dal gruppo sociale
di riferimento, mentre cresce la consapevolezza, nei giovani tra i 19 ed i 30 anni,
della scelta religiosa". Alla vigilia della Giornata Mondiale della Gioventu' di Rio
de Janeiro, Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso Università Cattolica Sacro
Cuore di Milano afferma come "anche la GMG, che ha un ruolo rilevante nella pastorale
giovanile, sia un evento emozionale. Come tutti gli eventi emozionali, la GMG chiede
poi di essere accompagnata da una rielaborazione. Se ciò non avviene le persone partecipano
all'evento, ma poi finita l'emozione, non proseguono in una crescita nel loro rapporto
con la fede". Nella vita dei giovani che peso ha ancora la dimensione religiosa?
La risposta arriva dal Rapporto Giovani, l'indagine conoscitiva sui giovani italiani,
che l'Istituto Toniolo, in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore
e Ipsos ha avviato nel 2011 su un campione di 9mila giovani. In sintesi, la religiosità
vive una trasformazione anche tra i giovani, dimensione che permane ancora vissuta
però come scelta individuale. I giovani che si dichiarano credenti sono il 56%, atei
il 15%. Le ragazze che credono nella religione cattolica sono il 10% in più dei maschi.
Nel Nord Italia i giovani che si dichiarano cattolici sono sotto il 50%. La famiglia
resta per il 53% dei giovani importante in merito alla propria religiosità. (a cura
di Luca Collodi)