“Quando la pace sociale è minacciata, nessun discepolo di Cristo può chiudersi nell’indifferenza
né sottrarsi all’appello evangelico di essere artefice della pace. È quanto scrivono
i vescovi del Togo nel messaggio pubblicato al termine della loro Sessione ordinaria.
“Di fronte all’accrescersi della tensione e del malcontento - afferma il documento
- ogni cittadino ha l’obbligo di operare per evitare che il Paese si ritrovi preso
nell’ingranaggio della violenza e della distruzione della nostra eredità comune”.
La tensione nel Paese è aumentata a partire da gennaio quando un incendio doloso ha
distrutto i mercati di Kara e Lomé, fortunatamente senza causare vittime. “A partire
da questi incidenti, sono avvenuti ben altri avvenimenti sfortunati e il nostro Paese
è considerevolmente regredito nella fiducia tra i cittadini e le istituzioni” afferma
il messaggio. Le proteste dei giovani per le difficili condizioni economiche e le
reazione della polizia hanno provocato incidenti che hanno causato vittime e danni
materiali, mentre risulta difficile il negoziato tra governo, opposizione e società
civile. “Tutto questo fa temere un’esplosione di violenza se non si intraprende un
passo coraggioso e inclusivo per riconciliare le diverse parti e più generalmente
tutti i togolesi” scrivono i presuli. In vista delle prossime elezioni legislative
i vescovi chiedono a tutti di lavorare perché il voto sia “libero, trasparente ed
equo. Le generazioni presente e future così come la storia ci giudicheranno severamente
se non sceglieremo la via della saggezza” conclude il messaggio. (R.P.)