Ennesima domenica in Siria, con attacchi ed attentati che hanno colpito soprattutto
Damasco. Ma vittime si contano anche ad Aleppo, la seconda città del Paese mentre
la situazione di violenza generalizzata, sta causando un’enorme ondata di profughi.
Di ieri gli ultimi dati forniti dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati: solo
in Libano sarebbero oltre 500mila i cittadini siriani fuggiti dalla guerra. Il servizio
di Marina Calculli:
Tre attacchi
suicidi hanno colpito ieri Damasco. Si tratta dell’ultimo episodio di una lunga serie
di attentati contro le forze di sicurezza o palazzi del governo. Il primo a Mazzé
nell’ovest della capitale rivolto contro un commando dell’esercito. Tre persone sono
rimaste uccise. Un secondo attentato si è invece verificato a Roukneddine e il terzo
a Bab Moussala. Secondo il Ministro dell’interno, 11 persone sono state uccise e mentre
due brigate hanno già rivendicato gli attentati, il governo precisa che gli esecutori
appartengono alla Jahbat al-Nousra. Intanto da Doha, il presidente francese François
Hollande, ha incoraggiato l’opposizione a riprendere il controllo delle zone prima
occupate dai ribelli. Questi ultimi, dal canto loro, fanno sapere di aver ricevuto
un carico di armi moderne. L’Iran accusa chi invia armi in Siria di essere responsabile
del massacro che si sta compiendo nel paese. L’instabilità siriana intanto contagia
nuovamente il Libano. A Sidone ieri un gruppo di miliziani sunniti ha attaccato un
commando dell’esercito.