Il treno dei bambini: alta velocità, di gioia e entusiasmo
Salire su un Frecciargento
delle Ferrovie dello Stato italiane per arrivare nel cuore della Città del Vaticano,
scendere e salutare Papa Francesco. Un'esperienza che già sarebbe indimenticabile
così. Ma immaginate che a compiere questo viaggio unico siano dei bambini provenienti
da situazioni di disagio familiare, molti dei quali non sono mai saliti su un treno
prima. E' quello che è accaduto domenica 23 giugno, grazie all'iniziativa 'Il
treno dei bambini: un viaggio attraverso la bellezza', organizzata dalla
struttura del 'Cortile dei Gentili' del Pontificio Consiglio della Cultura. Circa
trecento bambini, provenienti da istituti, case famiglia di Milano, Bologna e Firenze,
ma di diverse nazionalità, hanno trascorso più di quattro ore in Vaticano, incontrando
il Papa, pranzando e giocando nell'atrio dell'Aula Paolo VI e infine visitando la
Basilica e il colonnato di S. Pietro. Luoghi vaticani solitamente silenziosi e austeri,
per qualche ora trasformati in un parco giochi allegro e chiassoso. Partito da Milano
Centrale alle 7.30, il Frecciargento è giunto alla stazione di S. Pietro intorno alle
11.00. Qui è stato spinto da un locomotore diesel nella Stazione ferroviaria vaticana,
dove non c'è rete elettrica. All'arrivo, Patrizia Martinez, responsabile
del 'Cortile dei bambini' e organizzatrice del viaggio è emozionata e felice:
"Siamo senza fiato e senza respiro, perché è stato magnifico! Si è sentita la musica,
i bambini che salivano e si incontravano fra di loro. Un treno ad alta velocità di
gioia e di entusiasmo!". In viaggio tra Milano e Bologna incontriamo Sr.
Maria Irene, religiosa delle Piccole Suore Missionarie della Carità di Don Orione,
che gestisce con altre consorelle la Comunità alloggio Madonna dei Poveri a Cusano
Milanino, alla periferia di Milano. "Ospitiamo bambini e mamme che attraversano
un momento difficile - ci spiega - e li aiutiamo a rientrare in famiglia o a prepararsi
all'affido o all'adozione". Nella carrozza accanto c'è Paola Barachetti, responsabile
del Settore Formazione del Centro Bambino Maltrattato di Milano. "Siamo qui
ad accompagnare i bambini che ospitiamo nella nostra comunità insieme alle loro mamme"
ci racconta. "Sono minori che hanno sofferto situazioni di disagio, maltrattamento
e abuso. Cerchiamo di aiutarli insieme ai loro genitori, impegnandoci anche nella
prevenzione delle violenze in famiglia". Intanto gli artisti dell'Orchestra
popolare italiana, guidati da Ambrogio Sparagna all'organetto, passano
da un vagone all'altro con strumenti e burattini, vivacizzando un viaggio già pieno
di attese ed emozioni. I piccoli passeggeri faticano a restare seduti. Disegnano,
mangiano patatine e le spargono sui sedili, ballano, giocano a carte o con i video-games,
immaginano l'ormai prossimo incontro con Papa Francesco. Incontriamo anche Tullio
e Paola con i loro due figli in affido. Sono una famiglia aperta della Comunità Giovanni
XXIII di don Oreste Benzi. "Siamo una normalissima famiglia che ha aperto
le porte della propria casa a bambini che avevano bisogno di una mamma e di un papà"
ci racconta il padre. "Siamo genitori non solo di sangue ma anche di cuore". "E'
diffcile dare tranquillità a bambini che hanno sofferto" spiega la madre. "Ma quando
riesci a rasserenarli e leggi la fiducia e l'affetto nei loro occhi tutte le fatiche
sono ricompensate". Poco più in là, in un'altra carrozza del 'Treno dei bambini',
in viaggio verso il Vaticano, c'è una mamma giovanissima che stringe al petto il suo
neonato e guarda dal finestrino. Lo sguardo prematuramente adulto, velato di stanchezza,
ma luminoso. Tra poco sarà lei a consegnare al Papa un piccolo omaggio floreale, un
mazzolino di fiori di camomilla, con una preghiera speciale per la Vergine Maria.
(A cura di Fabio Colagrande)