2013-06-24 17:40:04

Il treno dei bambini: alta velocità, di gioia e entusiasmo


RealAudioMP3 Salire su un Frecciargento delle Ferrovie dello Stato italiane per arrivare nel cuore della Città del Vaticano, scendere e salutare Papa Francesco. Un'esperienza che già sarebbe indimenticabile così. Ma immaginate che a compiere questo viaggio unico siano dei bambini provenienti da situazioni di disagio familiare, molti dei quali non sono mai saliti su un treno prima. E' quello che è accaduto domenica 23 giugno, grazie all'iniziativa 'Il treno dei bambini: un viaggio attraverso la bellezza', organizzata dalla struttura del 'Cortile dei Gentili' del Pontificio Consiglio della Cultura. Circa trecento bambini, provenienti da istituti, case famiglia di Milano, Bologna e Firenze, ma di diverse nazionalità, hanno trascorso più di quattro ore in Vaticano, incontrando il Papa, pranzando e giocando nell'atrio dell'Aula Paolo VI e infine visitando la Basilica e il colonnato di S. Pietro. Luoghi vaticani solitamente silenziosi e austeri, per qualche ora trasformati in un parco giochi allegro e chiassoso. Partito da Milano Centrale alle 7.30, il Frecciargento è giunto alla stazione di S. Pietro intorno alle 11.00. Qui è stato spinto da un locomotore diesel nella Stazione ferroviaria vaticana, dove non c'è rete elettrica. All'arrivo, Patrizia Martinez, responsabile del 'Cortile dei bambini' e organizzatrice del viaggio è emozionata e felice: "Siamo senza fiato e senza respiro, perché è stato magnifico! Si è sentita la musica, i bambini che salivano e si incontravano fra di loro. Un treno ad alta velocità di gioia e di entusiasmo!". In viaggio tra Milano e Bologna incontriamo Sr. Maria Irene, religiosa delle Piccole Suore Missionarie della Carità di Don Orione, che gestisce con altre consorelle la Comunità alloggio Madonna dei Poveri a Cusano Milanino, alla periferia di Milano. "Ospitiamo bambini e mamme che attraversano un momento difficile - ci spiega - e li aiutiamo a rientrare in famiglia o a prepararsi all'affido o all'adozione". Nella carrozza accanto c'è Paola Barachetti, responsabile del Settore Formazione del Centro Bambino Maltrattato di Milano. "Siamo qui ad accompagnare i bambini che ospitiamo nella nostra comunità insieme alle loro mamme" ci racconta. "Sono minori che hanno sofferto situazioni di disagio, maltrattamento e abuso. Cerchiamo di aiutarli insieme ai loro genitori, impegnandoci anche nella prevenzione delle violenze in famiglia". Intanto gli artisti dell'Orchestra popolare italiana, guidati da Ambrogio Sparagna all'organetto, passano da un vagone all'altro con strumenti e burattini, vivacizzando un viaggio già pieno di attese ed emozioni. I piccoli passeggeri faticano a restare seduti. Disegnano, mangiano patatine e le spargono sui sedili, ballano, giocano a carte o con i video-games, immaginano l'ormai prossimo incontro con Papa Francesco. Incontriamo anche Tullio e Paola con i loro due figli in affido. Sono una famiglia aperta della Comunità Giovanni XXIII di don Oreste Benzi. "Siamo una normalissima famiglia che ha aperto le porte della propria casa a bambini che avevano bisogno di una mamma e di un papà" ci racconta il padre. "Siamo genitori non solo di sangue ma anche di cuore". "E' diffcile dare tranquillità a bambini che hanno sofferto" spiega la madre. "Ma quando riesci a rasserenarli e leggi la fiducia e l'affetto nei loro occhi tutte le fatiche sono ricompensate". Poco più in là, in un'altra carrozza del 'Treno dei bambini', in viaggio verso il Vaticano, c'è una mamma giovanissima che stringe al petto il suo neonato e guarda dal finestrino. Lo sguardo prematuramente adulto, velato di stanchezza, ma luminoso. Tra poco sarà lei a consegnare al Papa un piccolo omaggio floreale, un mazzolino di fiori di camomilla, con una preghiera speciale per la Vergine Maria. (A cura di Fabio Colagrande)







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