Brasile: protesta montante dei cittadini anche all’estero contro corruzione e disparità
Prosegue e si allarga anche all’estero l’ondata di proteste dei cittadini brasiliani:
3 su 4, rivela il primo sondaggio realizzato dall’inizio delle manifestazioni, appoggiano
le proteste diffuse in tutto il Paese contro politica e istituzioni per un cambiamento
della società. Preoccupazione per i mondiali di Calcio del 2014. Il servizio di Roberta
Gisotti:
Meno disparità
sociali, maggiore sicurezza, lotta alla corruzione e agli sprechi della politica,
migliori servizi pubblici specie nella sanità e nei trasporti: cresce la protesta
che ha coinvolto nelle ultime 24 ore una trentina di città, dal nord al sud del Brasile.
Manifestazioni sostenute anche da migliaia di brasiliani all’estero, da Toronto a
Buenos Aires, a Città del Messico, da Miami a Londra, a Parigi, da Oslo ad Istanbul,
a Bologna e Verona in Italia. Proteste in massima parte pacifiche con incidenti circoscritti
solo a Salvador e Belo Horizonte, sedi di partite di Calcio della Confederations Cup.
Anche le spese per organizzare i prossimi Mondiali di calcio – oltre 13 miliardi di
euro - nel mirino dello scontento popolare. Preoccupata la Fifa per l’immagine danneggiata
del Brasile: si temono disdette per i 600 mila turisti previsti per l’evento. Nella
protesta generale anche manifestazioni mirate come quella a San Paolo contro la Pec
37, un progetto di legge che prevede limitazioni ai poteri dei pubblici ministeri
e la marcia a Brasilia per i diritti delle donne e contro l’omofobia. In picchiata
l’indice di gradimento della presidente progressista Dilma Rousseff; a nulla per ora
è valsa la convocazione di un gabinetto di crisi per tentare di arginare il malessere
sociale esploso da due settimane, le peggiori in due anni e mezzo del suo mandato.