Messa del Papa con i nunzi apostolici: Gesù ci chiede chi sia per noi, rispondiamo
col cuore
Ieri mattina, alle ore 9.30, Papa Francesco ha presieduto la Santa Messa nella Domus
Sanctae Marthae. Erano presenti circa 40 nunzi apostolici, rimasti in Vaticano dopo
l’incontro avuto con il Pontefice venerdì scorso. Commentando il Vangelo domenicale
di Luca, che riporta la domanda di Cristo agli Apostoli, “ma voi chi dite che io sia?”,
il Santo Padre ha sottolineato che bisogna rispondere a Gesù con il cuore, ispirati
dalla venerazione per Lui e dalla roccia del Suo Amore. Il servizio di Giancarlo
La Vella:
“Chi dite che
io sia?”. Una domanda alla quale Pietro risponde: “Tu sei il Cristo di Dio, l’Unto
del Signore”, che anche duemila anni dopo ci coinvolge, che ci mette in crisi, una
prova del nove del nostro cammino di fede. Una domanda diretta al cuore – afferma
Papa Francesco, parlando nell’omelia ai nunzi apostolici – alla quale rispondere con
l’umiltà del peccatore, al di là delle frasi fatte o di convenienza, che quasi ne
contiene un’altra, speculare e altrettanto decisiva: “Chi noi pensiamo di essere per
Gesù?”:
"Noi, anche noi, che siamo apostoli e servi del Signore dobbiamo
rispondere, perché il Signore ci domanda: 'Cosa pensi tu di me?'. Ma lo fa, eh? Lo
fa tante volte! 'Cosa pensi tu di me?', dice il Signore. E noi non possiamo farci
quelli che non capiscono bene. 'Ma, tu sei l’unto! Sì, ho letto'. Con Gesù non possiamo
parlare come con un personaggio storico, un personaggio della storia, no? Gesù è vivo
davanti a noi. Questa domanda la fa una persona viva. E noi dobbiamo rispondere, ma
dal cuore".
Siamo chiamati ancora oggi da Gesù a compiere quella scelta
radicale fatta dagli Apostoli, una scelta totale, nella logica del “tutto o niente”,
un cammino per compiere il quale – ha detto il Papa – dobbiamo essere illuminati da
una “grazia speciale”, vivere sempre sulla solida base della venerazione e dell’amore
per Gesù:
"Venerazione e amore per il Suo Santo Nome. Certezza che Lui ci
ha stabiliti su una roccia: la roccia del Suo amore. E da questo amore noi ti diamo
la risposta, diamo la risposta. E quando Gesù fa queste domande – 'Chi sono io per
te?' – bisogna pensare a questo: io sono stabilito sulla roccia dell’amore di Lui.
Lui mi guida. Devo rispondere fermo su quella roccia e sotto la guida di Lui stesso".
“Chi
sono io per voi?”, ci chiede Gesù. A volte si ha vergogna a rispondere a questa domanda
– sottolinea Papa Francesco – perché sappiamo che qualcosa in noi non va, siamo peccatori.
Ma è proprio questo il momento in cui confidare nel suo amore e rispondere con quel
senso di verità, così come Pietro fece sul Lago di Tiberiade. “Signore, tu sai tutto”.
E’ proprio nel momento in cui ci sentiamo peccatori, il Signore ci ama tanto – dice
ancora Papa Francesco – e come mise il pescatore Pietro a capo della Sua Chiesa, così
– conclude – anche con noi farà qualcosa di buono:
"Lui è più grande, Lui
è più grande! E quando noi diciamo, dalla venerazione e dall’amore, sicuri, sicuri
sulla roccia dell’amore e sulla guida di Lui: 'Tu sei l’unto', questo ci farà tanto
bene e ci farà andare avanti con sicurezza e prendere la Croce di ogni giorno, che
alle volte è pesante. Andiamo avanti così, con gioia, e chiedendo questa grazia: dona
al Tuo popolo, Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore per il Tuo santo
nome! E con la certezza che Tu non privi mai della Tua guida coloro che hai stabilito
sulla roccia del Tuo amore!".