2013-06-22 15:20:38

In Uruguay si decide l’indizione o meno di un referendum sull’aborto


Oltre due milioni e mezzo di uruguayani sono stati chiamati, sabato scorso, a pronunciarsi in favore o contro l’indizione di un referendum abrogativo della legge che depenalizza l’aborto, entrata in vigore nel Paese all’inizio dell’anno. L’iniziativa, promossa dai vescovi con una lettera pastorale nel maggio scorso, ha trovato l’appoggio di diversi esponenti politici. Il servizio di Roberta Barbi: RealAudioMP3

Sono più di 68mila le firme presentate alla Corte elettorale per indire un referendum che abolisca la legge sull’aborto, approvata nell’ottobre dell’anno scorso con una stretta maggioranza, e che prevede l’interruzione volontaria di gravidanza fino alla 12.ma settimana e in alcuni casi fino alla 14.ma, previa consultazione con una commissione di medici, psicologi e assistenti sociali. L’interruzione volontaria di gravidanza può essere, invece, secondo la normativa, direttamente autorizzata in caso di rischio grave per la salute della madre, in caso di stupro o di possibili malformazioni del nascituro. Fino a ieri la Conferenza episcopale uruguayana, tra i promotori del referendum, ha invitato la popolazione al voto contro una legge “ingiusta”, ribadendo il rispetto della vita umana fin dal concepimento e ricordando che i diritti umani, primo il diritto alla vita non possono essere soggetti a maggioranze circostanziali di un gruppo legislativo o elettorale, pur riconoscendo che i cittadini hanno nelle loro mani la scelta dei mezzi che ritengono necessari per cambiare la legislazione. Oggi, invece, è la giornata del silenzio stampa, ma il dibattito continua ad accendersi su Internet e sui social network. Da tempo i vescovi sono in prima linea contro questa legge: già durante l’assemblea plenaria dell’aprile scorso avevano lanciato un appello in difesa della vita: “I cittadini dell’Uruguay hanno l’opportunità di cambiare il corso delle cose e dire sì alla vita dei bambini”, avevano detto, pur ribadendo che “il diritto alla vita non potrà mai essere oggetto di un referendum, dal momento che esso deriva da Dio”. Affinché il referendum si realizzi, è necessario che si registrino 655.193 adesioni. Anche se finora era una pratica illegale, secondo i dati ufficiali in Uruguay si praticano circa 30 mila aborti l’anno; ma secondo alcune organizzazioni umanitarie potrebbero in realtà essere il doppio.

Ultimo aggiornamento: 23 giugno 2013.







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