Anno della Fede, concerto in Aula Paolo VI. Messaggio del Papa: pausa che eleva l'animo
Concerto di musica classica, sabato sera in Aula Paolo VI in occasione dell’Anno della
Fede. A esibirsi, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta dal maestro Juraj
Valčuha, e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretto dal maestro
Ciro Visco. Tra i brani eseguiti anche la Sinfonia n.9 di Ludwig van Beethoven. Prima
del concerto, promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione,
il saluto del presidente del dicastero, mons. Fisichella, che ha letto anche alcune
parole di ringraziamento inviate da Papa Francesco, che non ha potuto presenziare
all’evento "per impegni urgenti ed improrogabili". Nel messaggio, il Pontefice parla
del concerto come di "un momento di pausa e di elevazione dell’animo", che "suscita
in tutti noi sentimenti ed emozioni che ci spingono alla riflessione. Il servizio
di Cecilia Seppia:
La musica come
strumento di fede per rendere Gloria al Creatore, come volano di unità e di fratellanza,
come arte che accompagna la preghiera e ha dato voce nei secoli alla bellezza dell’incontro
con Dio: così mons. Rino Fisichella, ha presentato il concerto davanti a centinaia
di partecipanti, sottolineando come nell’Anno della Fede, fosse importante ricordare
che il cristianesimo è sempre stato e continua ad essere promotore di cultura. “Se
non ci fosse stata la fede in Cristo – ha spiegato il presule – migliaia di spartiti
musicali sarebbero rimasti in bianco. E invece il mistero della vita e della morte
di Gesù così come la preghiera della Chiesa hanno provocato la mente di uomini e donne
geniali e dato avvio ad una millenaria e feconda storia di musica sacra”, diventata
patrimonio dell’umanità. Proprio questa musica oggi sta riconquistando il cuore dei
giovani che in essa trovano uno spazio privilegiato per la meditazione, ma anche un
impulso alla nuova evangelizzazione.
La musica unisce e sa andare oltre le
differenze, quindi spiana i cuori ad accogliere nel silenzio l’invito a trascendere
noi stessi per riconoscere la presenza di Dio. Quindi da mons. Fisichella, l’esortazione
a vivere la gioia che essa sa trasmettere e a fare nostre le parole della Nona Sinfonia
di Beethoven. “Diventiamo tutti fratelli perché certamente sopra le stelle deve abitare
un Padre che ci ama”. Nell’indirizzo di saluto di Papa Francesco, il grazie all’Orchestra
e a tutti coloro che hanno reso possibile il concerto e l’apprezzamento per questa
monumentale opera capace, scrive il Pontefice, di farci vivere non solo un momento
di pausa ed elevazione dell’animo, ma che anche di suscitare in tutti noi sentimenti
che ci spingono alla profonda riflessione.