2013-06-21 17:50:15

Paolo VI, una Chiesa in ascolto del mondo


RealAudioMP3 Cinquant'anni fa Giovanni Battista Montini veniva eletto al Soglio Pontificio con il nome di Paolo VI. Mons. Ettore Malnati, autore del libro I gesti profetici di Paolo VI (Ed. Ancora) lo ricorda così: "Fu profetico nella sua grande attenzione nei confronti dell'uomo coinvolto nella modernità. Espresse il volto di una Chiesa in ascolto del mondo, tradotto in gesti piccoli e grandi. Il suo voler ripartire dalla Terrasanta, l'offerta della tiara per i poveri, la sua attenzione per i lavoratori, per il terzo mondo, la sua dedizione ad una riforma della Chiesa perché potesse essere davvero capace di dare una risposta di salvezza all'uomo". Don Vito Impellizzeri, docente di Teologia Fondamentale alla Facoltà Teologica di Sicilia, studioso di Paolo VI, sintetizza la qualità del suo pontificato: "Ha orientato la Chiesa verso una trasparenza bella, dialogica, umile del mistero di Cristo". Paolo VI ha ereditato l'impegno del Concilio Vaticano II con una cifra distintiva: "Voleva ricostruire i ponti tra il Vangelo e tutto ciò che è profondamente umano. Egli ha provato a fare del Concilio - spiega Impellizzeri - una esperienza permanente nelle strutture di governo". In questo senso anche Papa Francesco si può considerare montiniano: "Perché già in questi cento giorni di pontificato, ha dimostrato una capacità di governare con la sapienza del Concilio, non solamente citandone alcune frasi. Francesco, come Paolo VI, ha un profondo senso della Chiesa come Corpo, carne di Cristo. Vedi l'attenzione ai poveri, i bambini. E poi ancora, tra i due Papi, c'è il comune il desiderio di parlare con semplicità a tutti e a ciascuno con la Parola che è carità". (a cura di Antonella Palermo)







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