Liberia: concessa la cittadinanza a 300 rifugiati sierraleonesi. Un segno di integrazione
La Liberia ha accordato la cittadinanza a 300 rifugiati della Sierra Leone che vivono
nel Paese fin dai tempi della guerra civile conclusasi nel 2002. La cerimonia di conferimento
della cittadinanza è avvenuta ieri, 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale
del Rifugiato. “La concessione della cittadinanza liberiana a 300 rifugiati sierraleonesi
va vista nell’ottica dello scambio continuo tra questi due Paesi” dice all’agenzia
Fides padre Gerardo Caglioni, missionario saveriano con una lunga esperienza in Sierra
Leone. “Ricordiamoci che le guerre nei due Stati erano profondamente influenzate l’una
dall’altra, vi erano uno scambio continuo di rifugiati da un Paese all’altro. Io stesso
mi ricordo che passavo ogni giorno nei pressi di un campo di rifugiati liberiani nei
pressi dell’aeroporto di Makeni (Sierra Leone)” dice il missionario. Padre Caglioni
ritiene inoltre che la cerimonia di ieri vada inquadrata nel contesto più ampio degli
accordi esistenti da tempo tra Sierra Leone, Liberia e Repubblica di Guinea. “Fin
dal 1973 con gli accordi della Mano River Union, si è dato vita ad una sorta di comunità
tra questi tre Stati (la Guinea si è associata nel 1980), poi allargata all’Ecowas/Cedeao
(Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale) e che ora finite le guerre
vanno sviluppati” sottolinea padre Caglioni. “Il futuro dell’intera regione sta negli
scambi tra i Paesi che la compongono” prosegue il missionario. “Scambi non solo culturali
ma anche economici. La concessione della cittadinanza liberiana ai sierraleonesi è
il segno dello sviluppo di un processo ormai avviato di integrazione regionale che,
se incoraggiato e promosso ulteriormente, potrebbe sviluppare tutta l’area, ricca
di risorse come quelle ittiche, di rutilio, ferro, diamanti e petrolio (che si trova
in giacimenti off-shore al confine tra i due Paesi)” conclude padre Caglioni. (R.P.)