Somalia: Ban Ki-moon scioccato per l'attentato degli Shabaab contro l'Onu
E’ stato rivendicato dai miliziani islamici Al Shabaab il sanguinoso attentato che
mercoledì, nella capitale somala Mogadiscio, ha colpito una sede dell’Onu. 22 persone
hanno perso la vita, tra dipendenti, altri civili e alcuni dei terroristi. Forte la
preoccupazione del Palazzo di Vetro per un Paese sul quale la comunità internazionale
sta impiegando ogni energia per un urgente ritorno alla normalità dopo oltre due decenni
di guerre civili e di violenze. Sentiamo Giulio Albanese:
Il segretario
generale dell'Onu, Ban Ki-Moon è rimasto «scioccato» alla notizia dell'attacco sferrato
ieri da un kamikaze che si è fatto saltare in aria all'ingresso del compound dove
si trova l'Undp (il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo). Anche perché è
ormai chiaro che, nonostante l’impegno della comunità internazionale nel sostenere
il processo di pacificazione, la guerra civile continua a Mogadiscio e dintorni. Basti
pensare che dopo l’esplosione, un commando di uomini armati ha aperto il fuoco all'interno
del complesso, seminando impunemente morte e distruzione. Tra le vittime vi sarebbero
quattro stranieri membri dell'Undp, responsabili della sicurezza, quattro guardie
somale e almeno sette militanti. L'attentato è stato rivendicato dai soliti al Shabaab.
Intanto, le truppe somale e dell'Unione africana (Ua), intervenute in forza con uomini
e mezzi corazzati, hanno fatto sapere di aver ripreso il controllo del compound, dopo
una battaglia durata almeno un'ora e mezzo. Ma è chiaro che questa guerra contro
il terrorismo è persa in partenza se non vi sarà la volontà politica, nei fatti, di
sospendere i continui rifornimenti di armi e munizioni che provengono dalla sponda
yemenita e saudita. Una Somalia dunque sempre più linea di faglia tra Oriente e Occidente.