2013-06-20 12:24:51

Santa Sede-Israele: il nunzio mons. Lazzarotto è ottimista per la fine del negoziato


“Devono essere definiti certi aspetti concreti che riguardano alcuni luoghi e istituzioni della Chiesa cattolica in Terra Santa e la questione di principio sull’applicazione degli Accordi, la cosiddetta 'validità territoriale’ ”. Sono questi, per il rappresentante pontificio presso Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese, mons. Giuseppe Lazzarotto, i due punti “da chiarire” per arrivare alla conclusione dei negoziati tra Israele e Santa Sede in base all’articolo 10§2 del “Fundamental Agreement”. In un’intervista rilasciata a Terrasanta.net e ripresa dall'agenzia Sir, il nunzio si dice “ottimista” e spiega che “occorre definire in modo conclusivo questi aspetti per impedire che l’applicazione degli Accordi divenga problematica, o crei nuovi problemi invece di risolverli. Ma non siamo lontani dalla conclusione, non penso manchi molto: le linee generali sono già state definite. Adesso si tratta di trovare le formulazioni più adatte per affermare i princìpi in maniera chiara: questo richiede tempo”. Parlando delle esenzioni fiscali delle quali le istituzioni cattoliche hanno goduto in passato, il nunzio afferma che “negli Accordi le istituzioni verranno distinte nettamente in base alla loro attività: ad esempio verrà distinto nettamente tutto ciò che riguarda attività commerciali sulle quali sarà inevitabile pagare delle tasse, da quello che riguarda invece la presenza e il carattere di altre istituzioni cattoliche per l’attività che l’istituzione svolge”. Conventi o monasteri che non svolgono attività di lucro, pertanto, “non verranno trattati allo stesso modo di una casa di accoglienza, e così andranno trovate formule per istituzioni con finalità educative o assistenziali”. I negoziati riguardano anche una trentina di proprietà contese, tra queste anche il Cenacolo: anche per questo luogo il nunzio parla di “prospettive positive”. “Tutte le parti interessate - riferisce - sono state coinvolte: Santa Sede, Custodia di Terra Santa, autorità israeliane e islamiche, poiché com’è noto il Cenacolo è Waqf, ovvero proprietà familiare religiosa. Non sarà 'restituzione’ la formula che verrà impiegata, ma con realismo si sta piuttosto cercando di arrivare a un 'uso sistematico e continuativo come Luogo santo e quindi di culto’ della sala del Cenacolo”. (R.P.)







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