San Giuseppe entra nelle preghiere eucaristiche del Messale Romano
Novità nel Messale Romano. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei
Sacramenti ha disposto che nelle Preghiere eucaristiche si faccia menzione, dopo la
Beata Vergine Maria, del nome di San Giuseppe, suo Sposo. Il servizio di Roberta
Gisotti:
San Giuseppe
di Nazareth, “posto a capo della famiglia del Signore”, “modello esemplare di generosa
umiltà”, seppe adempiere alla “missione ricevuta dalla grazia nell’economia della
salvezza”, “testimone di quelle virtù comuni, umane, semplici, necessarie perché gli
uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo”. Così recita il decreto del dicastero
vaticano, che inserisce nelle preghiere eucaristiche il nome di quel Giusto che presosi
“amorevole cura della Madre di Dio” e dedicatosi “con gioioso impegno all’educazione
di Gesù Cristo, è divenuto il custode dei più preziosi tesori di Dio Padre”. “Incessantemente
venerato nei secoli dal popolo di Dio quale sostegno di quel corpo mistico che è la
Chiesa”, i fedeli ne hanno sempre onorato la memoria quale “sposo castissimo della
Madre di Dio e Patrono celeste di tutta la Chiesa”.
Per questo già Giovanni
XXIII durante il Concilio Vaticano II volle “che ne fosse aggiunto il nome nell’antichissimo
Canone Romano”. Ed ora Papa Francesco rispondendo ai tanti auspici giunti da molteplici
luoghi, conferma quanto già accolto da Benedetto XVI, perché “il nome di San Giuseppe,
Sposo della Beata Vergine Maria, sia d’ora in avanti aggiunto alle preghiere eucaristiche
II, III e IV della terza edizione tipica del Messale Romano”.
I testi indicati
nel decreto in latino saranno tradotti dalla stessa Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti nelle lingue occidentali di maggiore diffusione, mentre
quelli nelle altre lingue saranno redatti dalla Conferenza dei Vescovi e confermati
dalla Sede apostolica.