2013-06-19 07:59:03

Concluso il G8: convergenza sulla lotta all’evasione fiscale, aperto il dibattito sulla Siria


Concluso ieri il vertice G8 che si è tenuto in Irlanda del Nord, presieduto dal premier britannico Cameron. Identità di vedute su una seria presa di posizione globale per far fronte alla piaga dell’evasione fiscale, ma ancora aperto il dibattito sulla sanguinosa guerra civile in Siria, argomento sul quale ancora non c’è una posizione comune. Ci riferisce Sagida Syed:RealAudioMP3

David Cameron porta a casa una vittoria certa, quella contro l’evasione fiscale, soprattutto delle multinazionali, con l’accordo tra i Paesi del G8 di condividere informazioni per rendere piu’ difficile lo spostamento dei profitti nei paradisi fiscali. Buone anche le prospettive di lavoro sollecitate dal presidente del Consiglio italiano Letta che ha avuto anche un colloquio bilaterale con il presidente statunitense. La nascita del mercato comune Euro-Atlantico, ha osservato Enrico Letta, è la piu’ bella risposta alla crisi economica mondiale. Pochi i progressi invece sulla guerra in Siria. I leader, infatti, non hanno trovato un accordo ad eccezione di un’ indagine Onu sulle armi chimiche in possesso di Bashar al-Assad mettendo così a rischio la Conferenza di pace fissata a Ginevra per il 2 luglio prossimo. Ma cosa ha significato concretamente questo vertice per l’Italia? Debora Donnini lo ha chiesto a Tommaso Cozzi, professore di economia all’Università di Bari:RealAudioMP3

R. – Credo che possa rappresentare un Vertice della speranza, nel senso che forse è iniziato un cambiamento culturale. Di concreto, francamente, non credo ci sia nulla, se non delle intenzioni. Ma se non passiamo almeno ai propositi, il cambiamento culturale che ha portato ad una politica basata esclusivamente sul rigore, non potrà mai cambiare in una politica orientata alla crescita.

D. – Uno dei temi forti, dal punto di vista economico, è la lotta ai paradisi fiscali, coordinata. Da questo G8, cioè, esce l’impegno allo scambio automatico di informazioni fra autorità fiscali. Questo è un punto importante e rivoluzionario?

R. – Credo che questo sia un risultato concreto. La necessità di scambiarsi informazioni è soprattutto rivolta ai grandi evasori, dove in realtà poi si annida la stragrande maggioranza della quota evasa al fisco delle varie nazioni. Sicuramente, quindi, questo è un risultato importante. E’ stata declinata, infatti, una specie di road map in dieci punti, in cui si definiscono i passi da compiere per la lotta all’evasione fiscale internazionale.

E al centro del dibattito al G8 anche la crisi siriana. Alle difficoltà della diplomazia internazionale di intervenire efficacemente, si affianca una situazione sul terreno sempre più drammatica. Il servizio di Marina Calculli:RealAudioMP3

Al G8 infine è la linea di Putin a spuntarla: il presidente russo ha imposto che nel comunicato finale non ci sia un riferimento alle sorti di Asad. E mettendo nuovamente in guardia l’Occidente sulla inopportunità di armare i ribelli Putin ha detto: “un giorno potrebbero usare le stesse armi che ora gli fornite contro l’Europa”. Torna inoltre centrale la questione delle armi chimiche, che tutti i leader compatti condannano. Dall’Inghilterra inoltre arriva il primo segnale di apertura nei confronti del nuovo Iran di Rohani, alleato strenuo del regime di Assad. “Se Rohani ha qualcosa da dire – ha detto il premier britannico – sarà benvenuto a Ginevra”. Sul terreno, intanto, la guerra civile diventa sempre più una guerra internazionale: ieri un italiano, convertitosi all’Islam, è stato ucciso. Combatteva contro il regime di Asad. Secondo la comunità del mondo arabo in Italia, ci sarebbero almeno 40-50 italiani nelle fila della resistenza. Uno di loro è stato già indagato per terrorismo.







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