G8: promuovere crescita e lavoro. Cameron sulla Siria: divergenze ma tutti per fine
conflitto
La nostra priorità è promuovere la crescita ed il lavoro. Così la bozza del comunicato
finale del G8 in corso a Enniskillen, in Irlanda del Nord. Al vertice, che si conclude
oggi, è stata raggiunta una posizione comune sulla lotta all’evasione fiscale. Sulla
Siria ''non è un segreto che vi siano state divergenze'' ma ''tutti vogliamo la fine
del conflitto'', ha detto il primo ministro britannico, David Cameron, nella conferenza
stampa finale del G8. Il servizio di Debora Donnini:
"Sostegno
alla domanda, sicurezza delle finanze pubbliche e riforme". Sono le 3 ricette del
vertice dei leader degli 8 grandi Paesi della Terra per lottare contro la stagnazione
economica e promuovere crescita e lavoro specialmente per i giovani e i disoccupati
a lungo termine. Anche sul fronte della lotta ai paradisi fiscali, un’intesa è stata
trovata: nella bozza del comunicato si parla infatti dell’impegno allo scambio automatico
di informazioni fra autorità fiscali. E per le multinazionali si vuole lavorare ad
un modello comune perché dichiarino dove realizzano i profitti e dove pagano le tasse
nel mondo. Più difficile trovare consenso sulla Siria. Nel comunicato finale del G8
''non ci sarà alcun riferimento al destino di Assad, a causa dell'opposizione della
Russia'', aveva detto il vice ministro degli Esteri di Mosca, Serghiei Ryabkov. Ma
in una nuova bozza che dovrebbe essere definitiva i leader del G8 auspicano una nuova
conferenza, la cosiddetta Ginevra 2, per giungere ad un governo di transizione con
pieni poteri, "condannano ogni uso di armi chimiche " e chiedono "a tutte le parti
coinvolte nel conflitto di consentire l'accesso" a un team delle Nazioni Unite perché'
"conduca un'indagine" indipendente.