2013-06-18 08:02:35

Al G8 in Irlanda del Nord nessun accordo Usa-Russia sulla Siria


Intensi i lavori ieri in Irlanda del Nord dove si è aperto il Vertice G8, sotto la presidenza della Gran Bretagna. Tra temi economici e della crisi in agenda, ha trovato spazio anche il dibattito sulla sanguinosa guerra civile in Siria; tema su cui Stati Uniti e Russia non hanno trovato accordo. Il servizio di Sagida Syed:RealAudioMP3

La Siria ha dominato la prima giornata del G8 in Irlanda del Nord con le profonde divisioni tra America – sostenuta dalla Gran Bretagna – e Russia sulla cessione di armi ai ribelli del regime di Assad. Ma il summit si concentra anche sulla presente situazione economica mondiale, con una prospettiva ancora negativa su una svolta a breve termine per l’Eurozona. Il presidente Barak Obama, in conferenza stampa, ha annunciato l’avvio dei negoziati per un accordo di libero commercio tra Stati Uniti ed Unione Europea, che porterà, nei prossimi anni, alla creazione di milioni di posti di lavoro. Nel mirino del leader, anche la lotta all’evasione fiscale, le politiche di bilancio dei Paesi dell’Ue e il contro – terrorismo. Per l’Italia, occhi puntati sugli incontri bilaterali tra il presidente del Consiglio Enrico Letta, il presidente americano e il presidente russo sui temi di crescita e di lavoro.

E la notizia dei possibili aiuti militari europei agli insorti siriani ha provocato la dura reazione del presidente Assad. Il servizio di Marina Calculli:RealAudioMP3

Mentre l’Europa è sempre più decisa ad armare i ribelli, da Damasco Asad lancia un anatema. In un’intervista rilasciata ad un quotidiano tedesco, il rais ha detto: “se gli occidentali forniranno armi ai terroristi, questi sempre più minacceranno anche il loro territorio. L’Europa stessa pagherà un prezzo molto alto”. E sulle armi ai ribelli è tornato ieri anche Putin dal meeting del G8. Già alla vigilia dell’appuntamento irlandese il presidente russo aveva messo in guardia gli occidentali sulla decisione di armare rappresentanti illegittimi. Ieri Putin ha ribadito che si opporrà a qualsiasi intervento che bypassi la soluzione politica e che ostacolerà con la massima fermezza una possibile no-fly zone sulla Siria. “Guardate cosa è successo il Libia - ha detto il presidente - non permetteremo che uno scenario del genere si ripeta”. Dall’altro lato Hollande replica: “Sulla Siria non avremo mai una posizione comune”. Più conciliante Obama si dice d’accordo con il suo omonimo russo sulla opportunità di non far cadere nel vuoto l’ipotesi del Ginevra 2 e del negoziato politico. Convergenza c’è pure sul divieto delle armi chimiche. “Le posizioni sono diverse – ha detto Obama – ma entrambi vogliamo la fine delle violenze”.







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