Rohani alla stampa: interazioni costruttive col mondo ma sul nucleare nessun passo
indietro
Primo appuntamento con la stampa ieri per il neo eletto presidente iraniano Hassan
Rohani, il conservatore moderato sostenuto dai riformisti. Nelle sue linee guida la
volontà di rapporti costruttivi con il mondo e di maggiore trasparenza sul dossier
nucleare, ma senza ''interferenze'' negli affari interni e tenendo conto del ''riconoscimento''
dei diritti della nazione. Frena gli entusiasmi l'Agenzia Onu per l'energia atomica,
l’Aiea: il negoziato è fermo, dice, ma l’espansione del nucleare iraniano progredisce
costantemente. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Nessun cambiamento
radicale ma almeno una modifica di stile: è quanto la comunità internazionale, tranne
lo scettico Isarele, si aspetta da Hassan Rohani, lo sceicco diplomatico che per l’Iran
ha già mediato sul nucleare, nel passato,e con discreti risultati. Il neo eletto parla
anche di questo, incontrando la stampa, non prima di aver, ieri, reso omaggio alla
memoria dell'Ayatollah Khomeini e ricevuto indicazioni di governo dalla Guida suprema,
Ali Khamenei. In sintesi, sul nucleare, Rohani ribadisce che l’Iran opera già in modo
trasparente e nella cornice della legalità ma può fare di più, in vista di un accordo
internazionale, fermo restando che l’arricchimento dell’uranio non si fermerà e che
le sanzioni imposte sono ingiuste e immotivate. E non hanno avuto nessun effetto,
risponde a distanza l’Aieia- Agenzia Onu per l’energia atomica – :il programma e'
in espansione costante, afferma, anche se l'Iran e' ancora indietro nei lavori per
il completamento del suo reattore ad acqua pesante ad Arak. Altro punto fermo per
il presidente è la volontà di "interazioni costruttive" con il resto del mondo "attraverso
la moderazione", anche qui a patto però della non interferenza negli affari interni.
Riferimenti particolari vanno agli atteggiamenti definiti egemonici degli Stati Uniti
e all’Arabia Saudita con cui i rapporti si sono deteriorati nell’ultimo anno a causa
della guerra in Siria e delle proteste in Bahrein. Proprio a proposito del regime
di Assad, cui oggi guarda anche il G8 Rohani ribadisce che la soluzione della crisi
resta nelle mani dei paesi della regione e della popolazione siriana. Dunque, anche
in questo caso, tolleranza reciproca sì, ma nessuna interferenza.